36C: Inter-Livorno 1-0
La vittoria di misura sul Livorno, 1-0 con il 13.o gol in campionato di Christian Vieri chiude virtualmente il campionato dell’Inter sul gradino più basso del podio. Accesso al preliminare di Champions League grazie al terzo posto finale, a 9 punti dal Milan e a 14 dalla Juventus, praticamente Campione d’Italia per la 28.a volta nella sua storia. Nei prossimi 180 minuti di campionato, le due giornate conclusive, la posizione di classifica dell’Inter non cambierà più, anche se c’è ancora la possibilità di accorciare ulteriormente il distacco dalle prime due e di migliorare ulteriormente i numeri del rimpianto, secondo i quali, dalla 13.a di andata l’Inter è la miglior squadra del campionato. Perfino la difesa, in termini di gol incassati, tolta la prima parte del torneo, è ora sui livelli di perforabilità di quelle meglio attrezzate delle rivali dirette, ma la bontà statistica non deve indurre in errore: sul reparto difensivo, nel prossimo mercato, occorrerà lavorare attentamente. Contro il Livorno, reduce da due sconfitte tennistiche, Mancini ha cambiato ancora la squadra, questa volta forse per esigenze di turn-over, visto che mercoledì prossimo si gioca il retour-match di Coppa Italia che vale una finale. Assurdo l’orario della partita con il Cagliari: si gioca a San Siro alle 17.30 per esigenze TV e per non sovrapporsi alla finale di Coppa Uefa che si disputerà la sera stessa alle 20.45 a Lisbona tra Sporting e CSKA Mosca. La gara con il Livorno è stata comunque utile per verificare la condizione atletica della squadra che è complessivamente buona. Vieri, se sta bene, segna, mentre Veron, piazzato in mezzo al campo, è ormai irrinunciabile. Il Mancio gli ha consegnato le chiavi della squadra e Varon sta rispondendo da centrocampista completo, capace di fare tutto: chiudere, recuperare, ripartire, impostare, lanciare, assistere, concludere. Ora va chiusa al più presto la trattativa con il Chelsea per far in modo che Veron resti nerazzurro anche la prossima stagione. Domani Peter Kenyon, l’uomo di mercato di Abramovich, è atteso in Italia per le nozze di Crespo, ma non è detto che si faccia vedere: in ogni caso l’Inter ha le idee chiare e offre Davids in cambio di Veron. Ha stupito positivamente anche Kily Gonzales, che migliora di partita in partita, anche se ormai la stagione è agli sgoccioli. Resta la Coppa Italia, il terzo obiettivo stagionale, diventato ora cruciale per invertire una pericolosa tendenza e spezzare un digiuno di trofei che dura da troppo tempo: esattamente dalla Coppa Uefa vinta al Parco dei Principi di Parigi il 6 maggio 1998, quando Mancini, ironia della sorte, giocava nella Lazio.
Nel dopo Inter-Livorno, a QSVS è successa una cosa molto divertente. La collega Zanella in mix-zone ha incrociato Bobo Vieri e gli ha chiesto se per caso rinuncerebbe a parte dell’ingaggio per la prossima stagione all’Inter o in un altro club. Conosco bene Vieri: a differenza di chi ci ha abituato a baciare la maglia nerazzurra per poi togliersela per qualche spicciolo in più, Bobo è la perfetta incarnazione della figura del calciatore professionista, che gioca per chi lo paga di più e lo dice tranquillamente. C’è da dire che è all’Inter da cinque anni e non ha mai lesinato l’impegno, ma la faccia che ha fatto davanti alla possibilità di una riduzione d’ingaggio mi ha fatto sorridere.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per pubblicare un commento.