Adriano: mamma, ho perso l’aereo!
Attendo di conoscere le spiegazioni di Adriano, che arriverà a Milano solo domani, poche ore prima di Inter-Livorno che magari non avrebbe comunque giocato, ma intanto mi chiedo quale sia il suo senso di responsabilità. Un breve riepilogo: dopo le ultime gare in Sudamerica per Germania 2006, le società europee più previdenti, Real Madrid, Barcellona, Lione e Juventus si sono attrezzate per recuperare al volo i propri brasiliani, prelevati immediatamente dopo il fischio finale. Emerson giovedì notte ha dormito a Torino. Inter e Milan sono rimaste spiazzate e l’obiezione che la Juventus giocava in anticipo non regge. In realtà, Emerson è la dimostrazione vivente che tutti i brasiliani avrebbero potuto essere in Italia già giovedì. E quale allenatore al mondo non vorrebbe i suoi stranieri prima possibile? Invece, l’aeromobile che avrebbe dovuto riportare in Italia i brasiliani di Inter e Milan, ai quali si era aggregata la famiglia Recoba da Montevideo, non è mai decollato da San Paolo per un guasto tecnico. Quelli del Milan però si sono arrangiati con altre coincidenze, arrivando in Italia entro la giornata di venerdì. Per Julio Cesar e Recoba l’odissea è terminata solo sabato mattina, ma non per Adriano. Lui viaggia a parte, lui vive a parte. Come detto, arriverà solo domenica mattina e la sensazione è che l’Inter abbia dovuto inventarsi in fretta e furia un giorno di permesso precedentemente concesso da Moratti per un’iniziativa di beneficenza a Rio de Janeiro, nemmeno a San Paolo. Permesso che, in ogni caso, Adriano avrebbe dovuto utilizzare venerdì. Mancini, al di là delle versioni ufficiali, è furibondo, e Adriano, finalmente a segno con la sua Nazionale dopo 38 giorni di digiuno, dovrà spiegare molte cose anche ai compagni per i quali non ha avuto parole tenere dopo la sconfitta di Torino. In queste vicende, le responsabilità della società Inter sono evidenti già dall’epoca di Ronaldo e mi chiedo se non sia venuto il momento della tolleranza zero, anche con i campioni: mandar dietro un dirigente ogni volta che Adriano si muove significherebbe trattarlo come un bambino e non lo fa nessuna società, nemmeno la previdente Juve con i suoi giocatori che, però, mi pare abbiano un alto senso di responsabilità. Allora mi chiedo se Adriano, che in campo è certamente un campione, fuori merita davvero tutta la nostra fiducia. Me lo chiedo, per il momento, senza tirar fuori discorsi demagogici sulla sua immediata cessione. Per comportarsi alla Maradona bisogna meritarselo e Adriano, complici anche alcune dichiarazioni pro Milan e Real che preferisco non ricordare, non mi pare possa ancora permetterselo. Forse non scherzava Roberto Donadoni nel dire: “Mi auguro che all’ultimo un fuoriclasse dell’Inter perda qualche coincidenza per i voli dal Sud America”. In ogni caso spero non faccia pronostici sulla partita di domani.
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