Giusto il mercato senza acquisti
Il mercato di gennaio si è chiuso e l’Inter è rimasta com’era: meglio così! Non mi sono mai piaciute le campagne acquisti faraoniche a metà stagione, come avvenne dopo un terribile Bari-Inter 2-1 del dicembre 1999, in cui l’Inter di Lippi manifestò tutte le sue lacune. A gennaio arrivarono, pagati una follia, Cordoba, Seedorf e Mutu, tre ottimi giocatori intendiamoci, ma la stagione non migliorò fino al punto da giustificare le decine di miliardi spesi. Per non parlare di flop come Gilberto, Ferrante e Batistuta. Diverso il caso dello scorso anno, quando Adriano e Stankovic, prenotati per giugno, anticiparono il trasferimento all’Inter soprattutto per le crisi finanziarie di Parma e Lazio. Da qualche tempo, e anche i più distratti se ne saranno accorti, ogni operazione di mercato dell’Inter non può prescindere da una previa occhiata al bilancio. Insomma l’Inter quest’anno poteva acquistare solo dopo aver ceduto. Ma gli indiziati di cessione, malgrado gli sforzi, non sono stati piazzati: c’è chi ha rifiutato tutte le destinazioni possibili, e chi, pur convinto a partire, non ha trovato uno straccio di società disposta a coprire il suo lauto ingaggio. Così Taddei e Cesar, già prenotati, sono rimasti dove sono. Per ora. E, ripeto, è stato meglio così! Per Taddei c’è ancora tempo per capire se può essere davvero da Inter, mentre la vicenda di Cesar è nota. L’Inter, almeno su certe questioni, come quelle di principio, ha smesso di farsi prendere per il culo! Se Cesar, che da luglio scorso prega tutte le sere di lasciare Roma dovrà continuare a farlo, può prendersela solo con il suo presidente Lotito, al quale l’Inter ha giustamente restituito la pariglia. State sicuri che se Moratti avesse dovuto trattare con altri presidenti, a quest’ora Cesar sarebbe già ad allenarsi ad Appiano. Ma l’Inter ora ha altre priorità, prima tra tutte la Champions League, dove Cesar nemmeno avrebbe potuto giocare, provando anche ad accorciare ulteriormente il distacco dal Milan in campionato. In più Mancini dovrà valutare di qui a giugno due giocatori finora in ombra: il primo è Fabian Carini, che va coinvolto il più possibile per capire se all’Inter potrà avere un futuro; il secondo è Edgar Davids, che a mio giudizio resta un centrocampista di livello mondiale che all’Inter non ha ancora espresso il suo valore. Il Mancio ha il dovere di recuperare l’olandese al progetto, che a sua volta ha il dovere di crederci.
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