15C: Empoli-Inter 0-3
Inarrestabile. Invincibile. In fuga. L’Inter passa anche ad Empoli, bucando tre volte quella che fino ad oggi era la miglior difesa del campionato e Mancini entra nella storia del club eguagliando i predecessori Carnielli, Herrera e Trapattoni nel record di otto successi consecutivi in campionato. Ora l’obiettivo è la Roma di Spalletti che un anno fa mise in fila 11 vittorie consecutive in campionato. Intanto la striscia utile dell’Inter è arrivata a 17 partite, visto l’ultima sconfitta era capitata proprio ad Empoli nel finale dello scorso campionato per un’incredibile autorete di Materazzi nell’overtime. Rispetto alla Juve di un anno fa, che in 15 gare raccolse 14 vittorie e una sconfitta, l’Inter è in ritardo di soli tre punti. Dopo il Palermo perde terreno anche la Roma, schiaffeggiata a sorpresa nel derby capitolino. E appartiene proprio al derby la cosa più divertente della giornata con l’allenatore laziale Delio Rossi, che a Suor Paola, in caso di vittoria nel derby, non aveva promesso fioretti ma un tuffo nel fontanone del Gianicolo. E pare si sia buttato davvero! Grazie alla Lazio, il vantaggio dei nerazzurri sulla Roma è salito a sette punti e ovviamente i detrattori continuano a parlare di un campionato dai contenuti tecnici limitati. Peccato però che nessuno spieghi allora perché il Milan ci metta tanto ad uscire dalle sabbie mobili. L’Inter, in assoluto stato di grazia, sta mostrando cose che non vorrei mai smettere di vedere: Adriano che si alza dalla panchina per applaudire l’ottavo gol di Crespo, Burdisso e Samuel, due difensori, che sul 2-0 e a quattro minuti dalla fine, salgono fino all’area avversaria per l’azione del terzo gol in un tripudio tutto argentino. E poi la gioia dello stesso Samuel che, utilizzato a singhiozzo, viene sommerso dall’abbraccio collettivo neanche avesse segnato il gol decisivo in una finale di Champions. Sopra tutto e tutti, il solito Ibrahimovic, ancora a segno, gentilmente imbeccato da un retropassaggio di Vannucchi. Insomma di tutto, di più. E la squadra che avevo sempre sognato è diventata realtà. In attesa di avversari più degni la cui assenza, giova ricordarlo, non rientra però tra le colpe dell’Inter. Suvvia, fatevene una ragione perché questo campionato bisogna pure giocarlo e, mi spiace per chi si diverte poco, ma non siamo nemmeno a Natale.
Niente fuoco alle polveri, per favore! Sulla marcia dell’Inter,per restare in tema natalizio potremmo dire,tutt’al più, che i Re Magi si stanno avvicinando alla capanna di Gesù Bambino e che prima o poi ci arriveranno. Nessuno si azzardi però a dire che l’Inter è in fuga o peggio ancora che questo è l’anno dell’Inter. Queste affermazioni a dicembre nessun interista col ‘pedigree’ vorrebbe mai sentirsele dire, leggerle o soltanto pensarle! Scaramantica? Solo un pò! Parliamo piuttosto di qualcosa VERAMENTE degno di nota, come il ritorno del figliuol prodigo Chino Recoba? Telepaticamente, durante la partita di Empoli, ho chiesto al Mancio di farlo entrare in campo e lui mi ha ascoltato. Altro che Adriano,il vero talento ritrovato in casa Inter è lui, Ciao Elly.
Ciao Gian Luca, finalmente la squadra che abbiamo sempre sognato! I meriti sono indubbiamente da ascrivere al Mancio, ragazzo fortunato ma capace, cresciuto moltissimo nella gestione del gruppo e tatticamente. Dalla sua parte ci sono i frequenti cambi di ruolo tra i vari giocatori a partita in corso ed intuizioni all’apparenza rischiose come l’allontanamento di Adriano in un momento delicato. A differenza di te, io credo che presto recupereremo anche l’Imperatore. Sono particolarmente contento perché, anche nei momenti più neri, ho sempre sostenuto il progetto Mancini fin dall’inizio, quando Moratti e Facchetti si divisero sulla questione Zac. E sono particolarmente felice di non vedere oggi seduto sulla nostra panchina Capello che non amo. Spero che Moratti abbia capito che con la programmazione si può vincere molto nei prossimi anni. Sottolineo di Ibra e di Viera, ma guai a dimenticarsi di gente come Maicon, Grosso, Crespo e Dacourt, senza dimenticare Stankovic, la vera anima dell’Inter, Solari, Burdisso: dire che si vince solo grazie agli ex juventini mi sembra riduttivo!