3UCL: Inter-Spartak Mosca 2-1
Venti minuti di bellissima Inter, con il duo Recoba-Cruz a dettare spettacolo e gol, poi la luce è gradualmente affievolita fino a spegnersi, come al solito. Ormai bisogna imparare a convivere, almeno in questo periodo, con un’Inter che non riesce ad essere brillante per tutta la partita. Poco male, se si continua comunque a portare a casa risultati: la sofferenza fa parte del calcio, in particolar modo dell’Inter. Da sempre. D’altronde la situazione alla vigilia della partita con lo Spartak era abbastanza irreale, visto che la squadra di Mancini, malgrado gli enormi mezzi tecnici, era con zero punti e zero gol segnati la peggior squadra tra le 31 impegnate in Champions. Ora le cose sono molto migliorate, visto che la contemporanea vittoria del Bayern Monaco a Lisbona, ha già messo l’Inter in scia per il secondo posto che vale la qualificazione. Lo Sporting è già ad un solo punto e a Mosca potrebbe anche esserci il sorpasso. Ormai il Bayern pare imprendibile, visto che è a punteggio pieno, come Chelsea, Lione, Valencia e Manchester United negli altri gruppi, ma nella prima fase di Champions il secondo posto, più che mai alla portata dei nerazzurri, vale il primo. La Champions vera comincia negli ottavi con le gare ad eliminazione diretta. Sulla partita è confortante il rendimento di Cruz che, dopo l’errore dal dischetto domenica contro il Catania, ha firmato una magica doppietta, ispirata dal Chino che, quando gioca una partita ogni tanto, rende alla grande. Ovviamente ora si riproporrà la questione-Recoba, ma troppe volte in passato il Chino ha fallito l’appuntamento con la continuità. Peccato, perché mai come quest’anno, in una squadra più fisica che fantasiosa, a Recoba potrebbero toccare spazi importanti, ma tocca a lui, più che mai a lui, dimostrarsi finalmente un calciatore affidabile, uno sul quale puntare a occhi chiusi per almeno cinque partite di fila. Adriano, e lo dico con stupore misto a sconforto, oggi si ritrova gerarchicamente ad essere il quinto attaccante ed è incredibile come un calciatore che solo due anni fa veniva indicato come tra i più forti del mondo, sia ‘calcisticamente’ scomparso alla giovane età di 24 anni, ma pare proprio così. Mancini continua a offrirgli opportunità che altri non hanno mai avuto, forse per dimostrare al mondo intero di non avercela con lui, ma oggi il raggiungimento degli obiettivi viene molto prima del recupero di Adriano. Tornando a Julio Cruz c’è poco da dire se non celebrarlo: l’argentino si conferma bomber di razza, al punto che perfino l’amico Rob, mio vignettista di fiducia, ha ripreso in mano il PC per festeggiare da par suo ‘el jardinero’! Il rientro di Patrick Vieira, che ha finito finalmente una partita senza un cartellino giallo, si è sentito e quando rientrerà Cambiasso la squadra sarà decisamente meno esposta alle ripartenze avversarie. Anche questa volta, come già con il Catania, Mancini è stato costretto ad arrivare in fondo rinforzando la difesa e guai se non l’avesse fatto, visto che l’Inter ha rischiato di essere riacciuffata sul pareggio nel finale. L’Inter è generosa: tranne a Roma, un gol agli avversari, questa volta a Pavlyuchenko, lo regala sempre: è già successo in 10 partite, con 15 gol subiti! Brillante Stankovic, già match-winner con il Catania ed autore di un gol che un po’ fiscalmente l’arbitro francese Layec ha annullato. Ma va bene così, la rincorsa in Champions è cominciata.
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