Liberate i nani da giardino!
Un grido nel mondo: liberate i nani da giardino! Si allarga il movimento per i diritti delle piccole statue di terracotta che ornano i giardini. Un gioco finito nelle aule di giustizia di diversi Paesi. La lotta per la liberazione dei nani da giardino è iniziata come un gioco circa cinque anni fa in Francia ed è diventata una vicenda quasi seria in molti Paesi. Ci sono scuole di pensiero, movimenti, brigate e sette, spesso tra loro divise da questioni di fondo. Problemi ideali, di principo: c’è chi combatte per l’eliminazione fisica della specie, e chi invece si adopera per la sua emancipazione.
Gli gnomi in terracotta scompaiono e riappaiono in seguito a imprese spesso spregiudicate e rischiose, che danno vita a un fenomeno sociale che più di una volta è finito nelle aule dei tribunali. A Sydney un centinaio di nani, prima trafugati, sono stati fissati con una colla potentissima sulle scalinate di una banca. Anche se è la Germania il paese più popolato, con oltre 27 milioni di nani sparsi sul territorio, è sicuramente la Francia la nazione dove la lotta ‘partigiana’ ha attecchito maggiormente: 119 sono stati ritrovati dalla polizia in un bosco non lontano da Limoges, 123 nelle Charentes, verso la costa Atlantica, 36 vicino a Saint Etienne, sui bordi della Loira. E chissà quanti altri hanno preso definitivamente la via dei boschi e nessuno ha più ritrovato. Gli gnomi da giardino suscitano da sempre passioni forti. Difficile restare indifferenti: o si amano o si odiano e le ‘brigate nane’ che sono sorte per passare dalla teoria alla prassi sono un miscuglio di goliardia, infantilismo, ecologia, suggestioni New Age e chissà cos’altro. Nel 1998, in Francia, si registrò anche un ‘suicidio di massa’ nei pressi della cittadina di Briey. Undici nani furono trovati impiccati sotto a un ponte. Ai loro piedi c’era un biglietto: «Quando troverete queste poche parole noi non apparterremo più a questo vostro mondo egoistico, dove vi siamo serviti soltanto come superficiale decorazione».
(…) In Svizzera i nani da giardino vanno letteralmente a ruba. Nel senso che vengono proprio asportati dai lindi giardini elvetici. Dall’inizio di maggio una sessantina di statuine sono state rubate in varie località della zona meridionale del Cantone Friburgo. Tutti i furti sono stati rivendicati dal Fronte di liberazione dei nani da giardino (Flng). Perchè, anche se qualcuno non ci crederà, ci sono da qualche anno dei veri e propri ‘movimenti’ non soltanto in Svizzera, ma anche in Francia e in Italia, che si organizzano per «liberare» i nani da giardino. Costruendo, da quella che in origine era una semplice questione di gusto (o cattivo gusto), una vera e propria «filosofia» che viene addirittura illustrata in siti dove, debitamente mascherati, gli aderenti si fanno fotografare dopo le proprie missioni, ovvero i furti di nanetti nei giardini. Lo si vede nel sito del Malag (italiano) e del Flnj francese. Esiste perfino un inno per la liberazione del nanetto (…) Il Fronte di liberazione dei nani da giardino lo scorso autunno a Friburgo aveva sottratto 77 nani che erano stati «posti in libertà in modo da poter assistere alla corsa Morat-Friburgo». Il Fronte per la liberazione dei nani da giardino è apparso alla fine degli anni Novanta, dapprima in Francia poi in altri Paesi europei, negli Stati Uniti e in Canada. Il Flng-Francia sostiene che 4.205 nani da giardino sono finora stati liberati. La ‘popolazione’ europea di nani è stimata in circa 30 milioni di statuine.
Visto che il tema qui è trattato con dovizia di particolari, segnalo il video di risposta di Brando Bacchelli della Biancaneuf che produce i fatidici nani da giardino contenente un appello a questi rapitori.
http://www.youtube.com/watch?v=U7MoDaIkezg
Ma dove erano i nani da giardino prima di finire nei nostri giardini secondo il Malag? Non escono forse dalle fabbriche? Come sono arrivati alla conclusione che i nani da giardino sono esseri viventi?