SI: Inter-Roma 4-3. All’Inter la Supercoppa Italiana 2006!
Ricordate lo slogan di antica memoria: “Inter, grandi emozioni dal 1908″? Mi viene pure da ridere perché conosco gente che prima dell’intervallo, sullo 0-3 per la Roma, iperdelusa da un’Inter più lenta del rimborso Irpef, è tornata a casa a sacramentare in poltrona, finendo capottata al gol decisivo di Figo, il gol del 4-3! E’ solo la Supercoppa Italiana, la seconda consecutiva, ma gli anti-interisti rosicano neanche fosse la Champions League! Sullo 0-3 per i giallorossi tutti a bofonchiare ‘Ma non siete i Campioni d’Italia?’, per poi alla fine ripiegare su un più prudente ‘E’ solo una Coppetta e la punizione decisiva non c’era!’ Il calcio è bello anche perché il popolo bue, indipendentemente dalla fede calcistica, apre la bocca a seconda di come tira il vento. In realtà l’impresa di rimontare e battere quella che i media accreditano come la rivale numero uno per lo scudetto, anche se secondo me il vero competitor resta il Milan, è leggendaria: io non ricordo a memoria una squadra passata dallo 0-3 al 4-3 e di solito all’Inter succedeva quel che ieri è successo alla Roma, partita di slancio ma stranamente bloccata dalla paura di vincere, mentre il diesel nerazzurro entrava gradualmente a regime. Per l’amico Rob, che cura le vignette di questo sito, la ripresa è stata una sinfonia nerazzurra, come potete vedere qui accanto. La rimonta è cominciata quando è uscito Adriano, che ha giocato male, ma dov’è la notizia? Ora però non vorrei che 45 minuti, brutti per tutti, cambiassero le strategie di mercato in attacco. Se a giugno si è deciso di dare ad Adriano un’altra stagione per vedere se è campione o bidone, si prosegua ora su questa strada, a meno che non sia davvero percorribile l’ipotesi di uno scambio di prestiti con Ronaldo. Lo farei solo in questo caso, a patto che il cartellino di Adriano rimanga all’Inter e quello di Ronaldo al Real, visto che l’ex imperatore è più giovane di ben sei anni, come minimo sei stagioni. Intanto Crespo ha segnato un gol spettacolare per il movimento da attaccante di razza con cui lo ha preparato. Ibrahimovic deve far di meglio, ma il gol del pareggio è anche suo, e Patrick Vieira si è confermato ottimo randellatore, anche se di solito finisce sui taccuini degli arbitri per doppietta di cartellini più che di reti. Sulla classe pura di Luis Figo non so più che dire. Agli anti-manciniani dico che l’allenatore quest’anno deve solo vincere ma il Mancio in due anni ha raccolto due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane e uno scudetto, assegnato certamente a tavolino, ma impresso in qualunque almanacco. Nessuno in Italia ha vinto così tanto in così poco tempo. Altro discorso in Europa, dove bisogna ancora cominciare, ma in Italia, qualcuno si sganasci pure, l’Inter ha completato il grande slam! Lo storico coro “non vincete mai!” va riaggiornato in ‘non vincete QUASI mai, anzi qualcosina la vincete!”. Senza contare che c’è anche chi “non vince più!” Scherzi a parte, credo che l’allenatore possa e debba essere discusso, ma il Mancio all’Inter ha già dato qualcosa di prezioso: ha cancellato la maledetta abitudine alla non vittoria. Ed è moltissimo, perchè c’era solo una cosa peggiore della sconfitta, la rassegnazione alla sconfitta, che oggi mi pare un ricordo! Un’ultima cosa: l’aria è proprio cambiata perché a nessun genio editoriale di casa Inter è ancora venuto in mente un DVD della rimonta. Qualche anno fa avrebbero cominciato a lavorarci già al fischio finale!
Ciao Gian Luca, se mi consenti, vorrei approfittare del tuo sito per lanciare un appello pro-Toldo. Ero a San Siro per la Supercoppa ed ho notato che ogni volta che Toldo ha il pallone tra le mani uno strano mormorio si solleva dallo stadio. E’ vero la stagione scorsa non è stata una delle migliori per il nostro portiere, ma continuando a mormorare non lo aiuteremo di certo. Il ruolo di portiere è delicato, se psicologicamente non si è tranquilli e sostenuti nei momenti difficili, si rischiano gravi errori. Non dimentichiamo che fino a qualche anno fa, Toldo era più forte di Buffon. Non può aver perso all’improvviso il suo talento. Quindi FORZA TOLDO. Grazie e a presto. Guido.