21C: Sampdoria-Inter 0-2
Capisco che un’Inter come questa, arrivata alla quattordicesima vittoria consecutiva, la ventunesima nelle ultime ventidue partite, sia in grado di far venire la mosca al naso a qualsiasi avversario, tanta è la facilità con cui gioca, costruisce e annienta. Novellino, dopo le tre sberle prese in settimana in Coppa Italia dalla sua Sampdoria, ci teneva tanto a fare una figura diversa, ma diverso è stato solo il punteggio, limitato ad un doppio passivo. Una discreta parte della responsabilità per questa sconfitta va però a Gennaro Del Vecchio che ha giocato a fare lo Zidane dopo soli 7 minuti dal calcio d’inizio. Inutile testata sul mento di Materazzi e partita finita non solo per il centrocampista blucerchiato. Inter a segno due volte, una per tempo: prima con il solito Ibrahimovic, arrivato a quota dieci reti, poi con Maicon, al suo primo centro in nerazzurro. Che dire? L’Inter è troppo forte, addirittura immensa, a guardare i numeri. Dopo aver battuto i record italiani, l’Inter ora guarda all’Europa: quattordici vittorie consecutive come Arsenal e Barcellona, mentre Bayern e Real Madrid sono arrivate a quindici! Il record dei tedeschi è distruibuito su due stagioni, mentre il vero primato è quello del Real Madrid 1960-61, quello di Gento, Di Stefano e Puskas con quindici successi di fila! Ora c’è il terzo e ultimo capitolo della sfida infinita con la Sampdoria giovedì a San Siro, ancora per la Coppa Italia: un incubo per Novellino ma coraggio, stavolta è davvero l’ultima per questa stagione. Ad inizio ripresa Mancini ha cominciato a preparare la sfida di domenica prossima con la Roma sostituendo saggiamente il diffidato Stankovic con Figo. Si arriva al big-match con 11 punti di vantaggio sui giallorossi: vale ancora la pena di chiamarlo big-match? Certamente si, anche perché con buona pace di tutti questo campionato non tirerà le cuoia fino a fine maggio. Gli avversari lo vorrebbero già finito, ma restano ancora 17 capitoli da leggere in questa saga nerazzurra e ad ogni pagina c’è chi si diverte sempre di più. E sempre di meno. Coraggio mancano solo quattro mesi pieni.
Io amo le cifre, trovo siano incontestabili, e le cifre dicono che l’anno scorso la squadra che fino alla fine ha conteso lo scudetto alla Juve era il Milan, con lo scudetto in bilico fino a 2-3 giornate dalla fine. Ebbene, andando a rivedere la classifica dell’anno scorso alla stessa giornata, la ventunesima, scopro che, il Milan aveva 46 punti, gli stessi della Roma di oggi. . Eppure, quest’anno si dice che, tolta l’Inter, nessuna squadra è una da scudetto. Quindi i detrattori si decidano a sostenere una versione uguale per tutti, perchè se l’Inter non se la sta giocando con nessuno, allora neanche la Juve se la giocava con nessuno. In realtà l’anno scorso la Juve era la più forte e Milan ed Inter erano due buone squadre, mentre quest’anno l’Inter è la più forte e la Roma resta una buona squadra. A volte si corre così forte perché si è più forti, punto e basta. Filippo