31C: Reggina-Inter 0-0
A Reggio Calabria l’Inter raccoglie ‘solo’ uno 0-0, il secondo della stagione dopo quello di Udine, che risale addirittura a ottobre 2006. Ad occhio e croce credo che quello del Granillo sia il quinto pareggio in otto mesi di vittorie, e ci può stare, anche se l’Inter ha provato a vincere la partita fino alla fine. D’altronde l’enorme distacco sulla Roma permette ai nerazzurri di tirare un po’ il fiato. Fabio Grosso continua a non essere il calciatore dei Mondiali di Germania ma resta sufficientemente affidabile e in ogni caso in quel ruolo i galloni di titolare se li ormai meritati Maxwell. Complessivamente accettabile anche il rendimento di Adriano, ma il migliore in campo è stato Luis Figo, al quale Moratti e Mancini hanno chiesto da tempo di restare un’altra stagione in nerazzurro. Non è detta l’ultima parola, ma credo che Figo abbia ormai deciso di lasciare il grande calcio e la sua scelta va rispettata. Null’altro da aggiungere se non i migliori auguri di buona Pasqua!
Caro Gian Luca, è la prima volta che ti scrivo, anche se ti seguo dagli anni in cui, gioivi per l’Inter dei record di Trapattoni. Volevo polemizzare affettuosamente con il mio amico Davide Rizzi, del quale pubblichi spesso gli sfoghi e le preoccupazioni da milanista viscerale qual è. In questo assomiglia a Voi cugini, anche se ha sue ragioni. Ebbene, se da una parte è giusto evidenziare gli errori della dirigenza rossonera che troppe volte finisce col rinnovare contratti per riconoscenza a giocatori ormai sul viale del tramonto, salvo poi accorgersi in che la squadra va reimpostata quasi completamente, dall’altra forse è il caso di evidenziare come proprio quegli stessi giocatori riescano in imprese insperate per chi guarda il calcio razionalmente. E’ vero, la carta d’identità non mente, gli stimoli magari non sono quelli di chi non ha ancora assaporato l’ebbrezza del successo e sono limitati ai grandi appuntamenti, ma in fondo davanti a prestazioni come quella di ieri sera non si può non amare questa squadra, i suoi vecchi campioni, la loro personalità e la tenuta mentale che per una sera ingannano il fisico ormai logorato da mille battaglie, sfruttando al massimo le residue energie di una strepitosa carriera. Grazie Milan, anche se fosse lo splendido canto del cigno di una formazione di cui, ne sono sicuro, avremo sicuramente nostalgia.