25C: Inter-Roma 1-1
Cuore Inter! E che cuore! Il pareggio casalingo con la Roma, propiziato dai due capitani, Totti da una parte e Zanetti dall’altra, potrebbe pure valere lo scudetto! Il risultato di San Siro assegna all’Inter anche il vantaggio negli scontri diretti in caso di arrivo finale a pari punti e il +9 è in realtà un +10, i punti che dovrebbe fare la Roma per aggiudicarsi il primo posto. Entrambe le squadre non sono al top della condizione, anche se questa Roma, con un pizzico di cinismo in più, a Madrid potrebbe anche non perdere. Meglio l’Inter nel primo tempo, con Crespo che ha colpito un palo clamoroso prima che Totti bruciasse l’ex Chivu portando in vantaggio i giallorossi con un gol splendido. Nella ripresa Mancini ha rivoluzionato la squadra con tre cambi in un quarto d’ora, a posteriori un’imprudenza, perché l’infortunio di Maxwell, dopo nemmeno venti minuti di ripresa, ha lasciato l’Inter in dieci e in balia dell’avversario, il cui limite sta nel non riuscire a chiudere certe gare. Solo inutili conclusioni da lontano da parte dei giallorossi che, nella parte centrale della ripresa, avrebbero potuto mangiarsi l’Inter in un boccone e, invece, hanno creato solo una vera palla-gol con Aquilani, fermato da un miracolo di Julio Cesar! Partito con Crespo unica punta, Mancini ha poi impostato la ripresa con Balotelli e Suazo accanto a Valdanito, un atto di coraggio volto a far saltare gli schemi da una parte e dall’altra. C’è da dire che la prestazione di Suazo è stata francamente incolore e forse si è capito perché Mancini non lo abbia schierato a Liverpool in una situazione di inferiorità numerica più o meno analoga. Quando Rosetti ha espulso Mexes, la gara è tornata in parità numerica e l’Inter ha pareggiato con il gran destro dal limite di capitan Zanetti che si è infilato nello stesso angolo trovato da Totti nel primo tempo. Si discute, e non poteva essere altrimenti, sulla mancata espulsione dell’adrenalinico Burdisso e su quella, effettivamente esagerata, di Mexes da parte di Rosetti, che pure a Udine si era comportato così con Cesar, situazione ovviamente giudicata giusta dai soliti specializzati nel tifo contro. Dopo Cesar a Udine e Mexes a Milano, si è capito che Rosetti ha evidentemente nelle sue corde l’uno-due in materia di cartellini gialli, se prende qualcuno di mira. Inutile ricordare che Materazzi a Liverpool è stato espulso ancor più ingiustamente di Cesar e di Mexes, ma non importa. Ma solo chi non ha equilibrio può ridurre il big-match di San Siro all’episodio di Mexes, espulso due minuti prima del gol dell’Inter, a conferma dell’indimostrabile connessione tra i due eventi, anche per la dinamica del pareggio interista. Al di là di qualche colpo proibito, la partita va agli archivi anche con un terzo tempo finalmente all’insegna del fair-play e con l’equilibrio dei commenti dei protagonisti, tra i quali spiccano Hernan Crespo sincero nel giudicare nella norma il fallo subito da Mexes e Matteo Ferrari che a domanda precisa ha risposto che prendersela con l’arbitro è da perdenti e che la Roma deve gestire meglio certe situazioni. Non credo a scaramanzie, riti propiziatori e altre amenità da medioevo, tipiche del calcio, ma spero che il gol di capitan Zanetti abbia davvero chiuso il campionato.
Onore al grande Javier, caro Gian Luca, il capitano, il migliore di questa Inter, che nel momento più difficile ha cavato dal suo cilindro il colpo, forse decisivo, di questo campionato. Già pensavo alla prima sconfitta nel torneo, devastante dal punto di vista psicologico. Il goal del capitano mi ha ricordato Inter-Roma del 27 aprile ’80. Ero a San Siro e a tre giornate alla fine, il pareggio avrebbe dato all’Inter la matematica certezza dello scudetto di Bersellini. La Roma vinceva 2-1 e a un minuto dalla fine la festa pareva rimandata, ma Mozzini, un po’ come Zanetti, segnò con un diagonale dal limite nella stessa porta di ieri, tra il tripudio generale. Fu la festa del 12° scudetto. Allora avevo 26 anni, ma ieri mi è sembrato di rivivere quel giorno, per l’esplosione liberatoria al gol del capitano! Mancano ancora tante partite e bisognerà rimanere concentrati fino alla matematica, anche se gli infortuni continuano a preoccuparmi, come quello di Maxwell, ma io sono un pessimista nato! Speriamo per la Champions, ma sarei felicissimo anche dovessero arrivare solo questo splendido scudetto e magari anche la Coppa Italia, alla quale sono anch’io affezionato, perchè da lì è nata questa grande squadra.