Il solito pasticcio!
Se pensate che la partita tra Mancini e Mourinho sia già chiusa, non conoscete Moratti che in questo genere di cose è davvero il Re Tentenna del calcio italiano. Lippi cadde di sella a nemmeno cinque minuti dal rinnovo, Cuper fu allontanato in una notte insonne, Mancini arrivò a Milano, mentre Giacinto Facchetti annunciava la conferma di Zaccheroni alla stampa. La tesi dell’ accerchiamento dei media è sempre di moda, ma l’Inter resta ineguagliabile nel prendere le scene di giornali e tv e giornali con tormentoni incredibilmente avvincenti. Anche nella squadra c’è un po’ d’imbarazzo, perché tira quasi l’aria di quando si perdeva, malgrado si sia appena conquistato uno scudetto fantastico. Non è un mistero che per Moratti le novità siano da sempre più affascinanti della stabilità. Mourinho ha un accordo non solo verbale con l’Inter per i prossimi tre anni, ma a Mancini, che ha vissuto la causa nerazzurra come nessun altro, bisogna dirlo che è finita. E questo compito, con la sontuosa liquidazione per lui e il suo staff, tocca Moratti. Il rapporto umano tra i due è sempre stato migliore di quello professionale e non c’è nulla di male a separarsi amichevolmente, tanto più che il Mancio se ne andrebbe con 7 trofei e con un conto di banca da nababbo. Ma conoscendo Moratti, nessuno se la sente ancora di escludere l’ipotesi conservativa e più logica, che prevede la conferma di Mancini. In quel caso il problema diventa dirlo a Mourinho, che non ha certo la pazienza tra le sue doti. Insomma un bel pasticcio: non è il primo e non sarà l’ultimo. Ma Moratti è così: prendere o lasciare! E se l’Inter non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Nel tardo pomeriggio Mancini potrebbe non essere più l’allenatore dell’Inter.
Ciao Gian Luca, sono molto soddisfatto per il sedicesimo tricolore appena conquistato anche se con il batticuore. Ma la gioia é immensa. Quello che non mi va giù è che abbiamo un allenatore, Mancini, che ha riportato l’Inter alla vittoria e siamo qui con il fiato sospeso per la sua riconferma. 7 trofei vinti non bastano? Cosa doveva fare il Milan dopo Liverpool? Cacciare Ancelotti per aver perso una Coppa già vinta? Invece lo ha confermato. Ci saranno pure tanti motivi ma possibile che non riusciamo a tenerci un allenatore? E vincente pure! Un abbraccio e Forza Inter. Alessandro