La paura e l’ottimismo

L’Inter ha paura? Mettiamoci d’accordo sul concetto: va bene un po’ di tensione, ma la paura è un’altra roba e non è peccato pensare positivo anche dopo un derby perso malamente con la Roma tornata a mettere il fiato sul collo dell’Inter. Domenica prossima a San Siro l’Inter ha l’occasione migliore per guadagnare l’aritmetica certezza dello scudetto. Ospite d’onore il Siena già salvo, e anche un anno fa, curiosa coincidenza, l’Inter guadagnò l’ufficialità del titolo sul campo dei toscani. Per fortuna la settimana è punteggiata dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia a Roma con la Lazio che dovrebbe almeno diminuire i cattivi pensieri. La tensione, dopo un derby perso così malamente. È legittima per carità, ma la negatività dell’ambiente l’avversario più pericoloso. Passi pure per i rivali che rosicano all’idea di vedere scritto per tre volte di fila il nome dell’Inter in albo d’oro, ma queste, ricordando un famoso film, sono tutte chiacchiere e senza neppure distintivo, visto che quello continua a brillare a forma di scudetto sulle maglie nerazzurre.Dà invece noia il catastrofismo di certuni interisti che già profetizzano un altro 5 maggio, con ribaltoni e inondazioni lacrimali, finanche il scioglimento del sodalizio calcistico FC Internazionale. Tra l’altro il 5 maggio di otto anni fa è già stato abbondantemente cancellato dal 5 maggio di due anni fa, quando il mondo apprese dai giornali di Calciopoli e della totale estraneità dell’Inter, ma questo è il passato e si deve guardare al futuro con serenità. Insomma i rivali bofonchino a volontà, ché è poi l’unica consolazione per chi non entra in albo d’oro e al proposito gli stessi interisti dovrebbero saperne abbastanza, ma occhio ai gatti neri, o comunque più neri che azzurri, tornati pericolosamente a scodinzolare, ma sempre pronti a salir poi sul carro dei vincitori. E siate ottimisti, che fa pure bene alla salute.

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