Mancini, sicuri di aver capito tutto?
Su Roberto Mancini si continuano a dire e scrivere una marea di sciocchezze e, per quel che so, credo sia giunto il momento di fare un po’ di chiarezza. Mancini è in Inghilterra da qualche giorno e dovrebbe tornare a fine mese, per perfezionare il suo inglese e nel contempo per starsene un po’ lontano dal clamore, anzi dal casino, suscitato dalla pubblicazione su Il Giornale dello scritto inviato dall’avvocato Stefano Gagliardi, suo legale di fiducia. Tanto per cominciare non si tratta di una querela ma un atto di citazione per risarcimento-danni per diffamazione a mezzo stampa. Chi mastica diritto sa bene che qui ci si muove in ambito civile, non penale. La stessa citazione è per altri 16 quotidiani: alcuni l’hanno già ricevuta, altri la riceveranno in questi giorni. Non una riga, però, chissà perché. L’oggetto del contendere va ben al di là dell’esonero e i media sono puramente strumentali in questo caso. A Mancini non è andato giù il comunicato d’esonero comparso il 29 maggio sul sito dell’Inter, nella parte in cui si motiva l’esonero per “fatti recentemente emersi nelle cronache giornalistiche”, ossia per il suo legame con il pregiudicato Domenico Brescia, noto all’ambiente Inter dai tempi di Fraizzoli. Chi credete abbia confezionato le divise per squadra e staff per la recente visita a papa Benedetto XVI? La comparsa delle intercettazioni apparse praticamente su tutti i quotidiani italiani poco prima della partita di Parma, in cui l’Inter si giocava il campionato, sono state riprese da giornali e Tv estere. A giudizio di Mancini la sua immagine è stata macchiata a livello europeo e se solo una delle 17 cause civili dovesse finire con un pronunciamento positivo, foss’anche con un risarcimento simbolico di 1 euro, Mancini si sentirebbe riabilitato. Non è una questione di soldi, ma di immagine. L’eventuale risarcimento finirà in beneficenza. Aggiungo che il contratto di Roberto Mancini con l’Inter non scade nel giugno 2012, come si è detto e letto, ma nel giugno 2013. Questo perché nell’accordo faticosamente raggiunto nel 2007, era stata pattuita un’estensione automatica di un anno del vincolo contrattuale nel caso in cui Mancini avesse vinto scudetto o Champions League entro la scadenza delprimo anno del nuovo contratto. Al termine della stagione 2007-08 Mancini ha effettivamente vinto il campionato e quindi l’accordo da quel momento risulta prorogato fino al 2013 e Mancini, che riceve regolarmente ogni mese il suo stipendio, deve avere 30 milioni di euro dall’Inter e non 24, essendo il suo compenso annuale pari a 6 milioni di euro netti. Quello che forse pochi sanno e che qualcuno troverà alquanto bizzarro è che fino a che il vincolo non sarà sciolto Mancini riceverà regolarmente anche i premi: se Mourinho dovesse vincere lo scudetto o la Champions League, Mancini riceverebbe anche il premio pattuito in aggiunta allo stipendio. Non si sa ancora con certezza il motivo scatenante dell’uscita di Mancini dopo l’eliminazione col Liverpool. Chi dice che Mancini abbia visto Moratti consolare o promettere qualcosa a Figo che si era rifiutato di entrare in campo, chi dice invece che proprio quella sera abbia avuto la conferma di quel che molti già sapevano, ossia che l’Inter era stata promessa a Mourinho fin da prima del Natale 2007. Fatto sta che Mancini è uscito con l’anticipazione che di lì a due mesi non avrebbe più allenato l’Inter. A tal proposito pare che l’Inter abbia provato in tutti i modi a licenziarlo subito per giusta causa consultando i migliori esperti di diritto del lavoro. Il licenziamento per giusta causa si notifica a norma di legge entro 10 giorni dal fatto commesso, ma non sono bastati per trovare motivi legali per procedere. Per cambiare la storia, che sta costando un occhio della testa a Moratti, Mancini dovrebbe tornare in panchina prima possibile. In tal caso il contratto si chiuderebbe subito. Non ci sono altre soluzioni, escludendo a priori la possibilità di un ritorno di Mancini all’Inter. Tutto questo perché, avendo studiato un po’ meglio il caso, mi pareva opportuno darvi la mia chiave di lettura. Se qualcuno è in grado di smentirla, dati alla mano, lo faccia. Sarò ben lieto di discutere.
Ciao Gian Luca, per un attimo ho immaginato un cambio nell’organigramma dell’Inter: Direttore della comunicazione: Josè Mourinho. Allenatore: Roberto Mancini. Non voglio dire che il portoghese non sia un bravo tecnico, ma è eccezionale nella gestione dei rapporti con la stampa e con l’esterno. Un abbraccio, Riccardo