Poco calcio nel Tim
L’ho sempre pensata come Mourinho. Le partite di 45′ non sono vero calcio. E’ come se uno andasse a vedere un film e uscisse dal cinema all’intervallo. A Torino Inter, Milan e Juve, più che affrontarsi, si sono allenate, ma le gambe di legno dei protagonisti, soprattutto per le sue milanesi, l’hanno fatta da padrone. Il trofeo lo ha vinto il Milan, che si è aggiudicato entrambe le mini-sfida ai rigori, ma la squadra più in condizione si è dimostrata la Juve che ha superato di misura l’Inter con un gol di Iaquinta. I bianconeri lavorano da un mese in vista del preliminare, mentre Inter e Milan hanno ricominciato da una decina di giorni. Il calcio d’agosto è spesso ingannevole, perché mostra realtà virtuali che in caso di figuracce agitano inutilmente i tifosi. E questo nemmeno era ancora calcio d’agosto, visto che siamo ancora in luglio. Tanto per essere chiari, l’anno scorso l’Inter vinse il Tim battendo il Milan con un gol di Recoba, ma il Chino non ha poi più giocato nell’Inter e per la verità nemmeno nel Torino. Al momento non sono nemmeno in grado di dire se nell’Inter si veda la mano di Mourinho: al momento io non percepisco nemmeno i contorni del nuovo progetto. Balotelli, che ha una struttura fisica possente, è comprensibilmente più indietro di Adriano che, dopo il prestito al San Paolo ha differenziato la sua preparazione, mentre Amantino Mancini è ovviamente più scattante di Muntari, ma sono tutti lontani da una condizione accettabile. L’infortunio di Materazzi ha obbligato Cambiasso ad arretrare a centrale di difesa, cosa che è augurabile si debba vedere solo in allenamento. Certamente dopo i tre gravi infortuni di Chivu, Cordoba e Samuel, l’Inter non può permettersi altre defezioni nel reparto. Ecco, la situazione nel settore difensivo va monitorata con attenzione, perché Mourinho è più preoccupato del lecito, segno che i tre lungo-degenti non offrono garanzie per un ritorno in palla nemmeno a medio termine. Non è ancora il caso di intervenire sul mercato, ma occorre stare in campana e, se non si registrano miglioramenti nel giro di un paio di settimane, bisogna pensare di intervenire.
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