Un altro lutto per il calcio
Leggo dalla Agenzie: Matteo Bagnaresi, un supporter del Parma di 28 anni diretto a Torino per la partita è stato travolto da un pullman di tifosi della Juventus. La tragedia in un’area di servizio nei pressi di Asti sulla Torino-Piacenza, mentre due gruppi di tifosi si scambiavano degli sfottò. L’autista spaventato avrebbe fatto manovra col mezzo vuoto, travolgendo il giovane. Inutile che mi parliate di tragica fatalità. Un morto a ogni girone di campionato non è più una fatalità. Sono morti legati al calcio: che poi la tragedia abbia come teatro uno stadio o le vie circostanti o un Autogrill cambia poco. Una volta sono i teppisti, un’altra un poliziotto che perde la testa, un’altra ancora un autista attanagliato dal terrore, magari ‘padroncino’ di un pullman con cui mantiene la famiglia. Sull’argomento ho esaurito le parole dal 2 febbraio 2007, dall’omicidio dell’ispettore Raciti a Catania. Non pubblicherò nemmeno una mail sul tema, perché ho la nausea. Io scrivo e parlo di calcio ridendo, non come fosse una guerra di religione e continuerò a farlo finché non riterrò opportuno continuare questo mestiere nelle news o in cronaca, dove gli omicidi fanno comunque parte del quotidiano. Si continui a dar la colpa alla società malata, alle trasmissioni Tv o alla diossina nella mozzarella di bufala e a ritenere incostituzionale il divieto assoluto delle trasferte. Intanto, in un paese culturalmente minuscolo come lo scrivo, la fatalità è diventata regola.
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