11C: Livorno-Inter 0-2
Sono le vittorie come quella di Livorno il vero termometro sulla grandezza di una squadra. Lo dico a ragion veduta, perché oggi all’ex-Ardenza mi sarei davvero accontentato del pareggio, dopo l’impresa del Napoli a Torino. Ma a Halloween ecco lo scherzetto alla Juve e il dolcetto all’Inter che, in formazione sperimentale, addirittura con Krhin e Amantino Mancini dal fischio d’inizio di Morganti, è andata al di là delle più rosee aspettative. Dopo un primo tempo al piccolo trotto, nella ripresa l’ingresso di Eto’o ha risvegliato Milito, subito in rete con un diagonale destro da fenomeno. E pensare che El Principe con Palermo e Livorno doveva fare solo rodaggio e invece ha timbrato altre due pere! Da lì la partita si è fatta ancora più facile per l’Inter che purtroppo ha perso anche Muntari per infortunio, oltre a Thiago Motta, bloccato prima nel riscaldamento da un indurimento muscolare. A dieci minuti dal termine ecco il sigillo di Maicon, di sinistro, imbeccato dal redivivo Patrick Vieira, finalmente tornato a livelli accettabili. A differenza di Amantino Mancini, il cui rendimento dal suo arrivo all’Inter è addirittura inferiore a quello di Quaresma. Con la quinta vittoria consecutiva, bellissima proprio perché nemmeno cercata con insistenza, l’Inter è ufficialmente alla sua prima vera fuga in campionato con 7 punti di vantaggio sul tandem Juventus-Sampdoria. I numeri sono da record, tant’é che nessuno in Europa ha fatto meglio e credo nemmeno in Italia dopo sole 11 giornate. E c’è pure il miglior attacco con 28 gol realizzati, e una crescita di 4 punti in classifica rispetto ad un anno fa. Ovvio che sia prematuro qualsiasi calcolo sul discorso scudetto, ma la continuità che l’Inter sta dimostrando rispetto a tutte le altre rischia di spezzare gambe e morale a qualsiasi inseguitore. Ora l’Inter deve soltanto mantenere questo ritmo e naturalmente migliorare il suo rendimento in Europa. Tra tre giorni a Kiev i gatti neri che ci scodinzolano attorno sperano in un passo falso, ma io continuo a essere ottimista e a pensare che di Champions se ne possa riparlare a marzo. Intanto giusto godersi un primato in via di consolidamento: l’amico statistico Pasquale Somenzi rammenta che 9 vittorie nelle prime 11 giornate con 28 reti segnate non si verificavano dalla stagione 1960-61, mentre nella stagione 1958-59 l’Inter di gol ne aveva fatti addirittura 30! Eppure in entrambi i casi i nerazzurri chiusero solo al terzo posto finale, segno che certi numeri, dopo nemmeno un terzo di campionato, non sono poi così indicativi. Certamente esiste l’anti-tarme, l’anti-calcare, l’anti-nebbia, ma non l’anti-Inter, almeno per ora!
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