22C: Inter-Torino 1-1
Quando alcuni di voi scrivono per lamentarsi delle puntuali polemiche sull’Inter cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno. Quando l’Inter è cirticata con ferocia, reagisce come a Catania. Quando invece c’è quiete, l’Inter piglia sonno. Contro il Torino l’Inter ha giocato solo la ripresa, ovviamente dopo aver subito il gol di Bianchi. Insomma, per la sveglia serve un calcio nel culo! Il pareggio di Burdisso dopo una manciata di minuti ha illuso, ma quando si stacca la spina non è facile riattaccarla: una squadra di calcio non è una abat-jour e regalare un intero tempo all’avversario anche più abbordabile alla fine può costare caro. Tutto ciò, al di là dei pali e delle occasioni, del rigore non concesso da Bergonzi e perfino dell’erroraccio di Quaresma, che nel finale ha incredibilmente sprecato una palla-gol elementare. Bastava appoggiarlo quel pallone, ritrovato invece su una filovia in Piazzale Lotto. L’Inter doveva però gestire diversamente tutta la gara, tranquilla solo in apparenza e l’effetto ‘camomilla’ forse è venuto anche dalla sconfitta della Juventus che ha ammalato i nostri di sicumera. L’Inter ha i suoi difetti, ma l’approccio mentale alla partita resta il principale, ancora prima delle scelte di Mourinho. E’ giusto riflettere sulla mancata convocazione di Balotelli vedendo la pochezza di Quaresma, per il quale ho sentito rispolverare in un solo sonetto tutti gli insulti possibili dai tempi di Giacomo Libera ai giorni nostri, ma l’Inter in casa col Torino, se approccia come deve, vince anche con qualche uomo sbagliato al posto sbagliato. Il caso Quaresma ormai è conclamato. Non può essere riproposto a San Siro per un bel pezzo e se ne è accorto anche Mourinho: il pubblico al primo errore mugugna e lui perde subito la tranquillità minimamente necessaria per giocare a calcio. D’altronde capisco la gente: l’acquisto di Quaresma, oltre che onerosissimo e tecnicamente sbagliato, ha alterato la posizione di Balotelli nelle gerarchie dell’attacco, il rapporto tra Balotelli e Moratti e persino il rapporto tra Mourinho e Moratti. Una reazione a catena, perché Mourinho, avendolo voluto a tutti i costi, ha dovuto trovargli subito una collocazione sacrificando Balotelli che ha subito perso fiducia. E Moratti, dopo aver speso una follia senza risultati, ora è meno disposto ad ascoltare i consigli di mercato di Mourinho, che a sua volta si sente in colpa per aver preso un granchio. Un disastro ferroviario insomma, ma adesso è inutile piangerci sopra: in fondo Moratti per l’Inter i soldi li ha sempre spesi e continerà a spenderli e Quaresma troverà posto almeno sul mercato. Piace l’inglese Jermaine Anthony Jenas del Tottenham e si sta provando a fare lo scambio di prestiti in extremis. Ora è importante lavorare seriamente sull’approccio mentale a tutte le partite, tenendo bene in mente che se quest’estate mi avessero garantito l’attuale vantaggio sulle inseguitrici alla ventiduesima giornata avrei firmato in bianco.
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