25C:Bologna-Inter 1-2
Sono andato a Bologna convintissimo che l’Inter vi pareggiasse e mi sentivo anche il risultato esatto: 2-2. Beh, ho sbagliato, visto che il Bologna il secondo gol non l’ha mai realizzato, ma la cosa non è spiaciuta per niente. A suggerirmi il pareggio c’erano da una parte i nerazzurri un po’ euforici per il derby vinto e con il Manchester già conficcato in testa e dall’altra i rossoblu caricati a molla dall’ex Mihajlovic, determinato per una serie di ragioni a dare il massimo contro Mourinho prima ancora che contro gli amici nerazzurri. Ho sbagliato, perché la diffenreza tecnica si è confermata in pieno perché il Bologna psicologicamente ha reso meno del previsto l’Inter ben di più. Da qualche tempo l’Inter è una grande squadra e la grande squadra gioca quasi sempre concentrata, anche alla vigilia di appuntamenti ben più importanti. Non a caso anche il Manchester oggi ha vinto, superando 2-1 il Blackburn in Premier League. Dopo un primo tempo di marca nerazzurra ma senza gol, è successo tutto nella ripresa con il vantaggio di Cambiasso, il pareggio di Britos ed il gol partita del redivivo Balotelli su una beffarda punizione che ha uccellato Antonioli. Nuove discussioni sulla solita carambola tra testa e avambraccio con cui Adriano ha servito al Cuchu la palla del primo gol. Stavolta le immagini sembrano rendere il brasiliano ancora più incolpevole del derby. Sordo alle puntuali polemiche di rivali sempre più rosiconi, rifletto però sul fatto che Adriano mi pare regredito nel gioco aereo, qualità che l’11 dicembre 2005 ci consegnò il derby all’ultimo minuto con l’Imperatore a sovrastare Vieri in maglia rossonera. Da qualche tempo Adriano quasi mai inzucca con precisione, malgrado l’ottima elevazione. Bisognerebbe capire che è successo e lavorarci sopra seriamente. Ma sono inezie al confronto del risultato e al consolidamento del primato in classifica, che obbliga gli inseguitori a non sbagliare un colpo di qui alla fine del torneo. Citazione speciale per Balotelli che ha giocato poco più di un quarto d’ora, giusto il tempo di vincere la partita. Supermario ha fatto perfino il noiosissimo lavoro tattico e difensivo che da tempo gli chiede Mourinho. E adesso sotto col Manchester: occorre serenità, perché si gioca contro i campioni d’Europa e del Mondo, quelli veri, non quelli che lo sono stati. I favoriti sono loro e lasciarci le penne non sarebbe certo un dramma, a differenza di Valencia e soprattutto Villarreal. C’è però modo e modo di andare a casa e questo lo dico ancora prima di cominciare. Sperando che recuperi Samuel, fermato per precauzione pochi minuti prima del fischio d’inizio a Bologna, l’Inter può farcela se Ibrahimovic fa la differenza. Non è vero che non la faccia mai nella partite che contano: vi ricordo che con la Svezia ci buttò fuori da Euro 2004 con un colpo di tacco e con una prestazione da leader. Rispetto ad allora, Ibra è molto più forte.
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