36C: Inter-Siena 3-0
Il 3-0 ad un Siena tutt’altro che sparring partner è la degna conclusione della due giorni di celebrazioni per il 17° scudetto nerazzurro. Clima da seconda serata di festa a San Siro dopo quella di ieri tra Appiano Gentile e Milano, con la squadra venerata in piazza Duomo. Presenti a San Siro circa 80.000 spettatori, 73.492 tra abbonati e paganti ed il resto tra autorità, giornalisti e imbucati, categorie che a volte si mischiano. Coreografia, tra le più belle di sempre, estesa anche ai rettilinei dello stadio. Le notizie poco prima del fischio d’inizio parlano di una squadra nerazzurra allo sbando: calciatori e staff tecnico avrebbero abbandonato il ritiro di Appiano Gentile la notte precedente per scorrazzare in pullman scoperto per Milano. Ci sarebbero anche dei testimoni, ma non ho altri dettagli. Sta di fatto che poco prima del riposo Cambiasso l’ha già messa, dopo che Stankovic ha scaldato le mani al portiere senese Curci. A inizio ripresa il 2-0, frutto di un’azione personale di Balotelli che irrita Zlatan Ibrahimovic in attesa di assist al centro. Lo stesso Ibra chiude le danze ad un quarto d’ora dalla fine. Poi fuochi d’artificio e pubblico in delirio: per una volta è stata la partita il contorno e gli spalti il piatto forte. E c’è gloria per tutti, per Mourinho che ha saltellato al ritmo dei cori dello stadio, per Julio Cesar che ha lasciato il posto a Orlandoni per un quarto d’ora di gloria e persino per il Siena, che ha colpito due legni con Calaiò e Coppola. Tanti i momenti da brividi fin dal prepartita con Paolo Bonolis speaker d’eccezione per le formazioni dal centro del campo e con la standing ovation per Julio Cesar, altro fantistico protagonista di questo 17° scudetto, difficile da dimenticare proprio perché lo si è potuto decantare per oltre 24 ore! Sul campo, un successo così largo mancava da fine marzo, ma evidentemente le voci circa un’Inter insonne la notte precedente sono false e tendenziose. Scherzi a parte non è una burla il comportamento di Ibrahimovic, che per buona parte della ripresa ha sfanculato i compagni a destra e a manca, in particolare Balotelli per non averlo coinvolto nell’azione del raddoppio. ma Supermario ha segnato e poco importa se nell’intervallo Josè Mourinho aveva invitato tutti a giocare per Zlatan e per il suo titolo di capocannoniere. Restano due partite e Ibra può ancora superare Marco Di Vaio, che lo precede solo di un centro. Come non bastasse, il nostro se l’è presa pure con Mourinho esagerando un dolorino alla caviglia per essere sostituito. Bravo Mourinho ad averlo ignorato e a giocarsi tutti e tre i cambi altrove. A farmi compassione sono gli anti-interisti che credono che un episodio così cretino possa aver minimamente intaccato il mega-party nerazzurro. Vi basti la foto che ritrare il mio amicone Jgor in giro per Milano dopo la partita e per la seconda notte consecutiva. Casomai la festa ha rovinato per due notti i sonni di qualcun altro. Ibra fa le bizze? Anche i gol però, applaudendo pure il pubblico che lo incita, almeno questa volta. Se poi l’atteggiamento degli ultimi tempi è una precisa strategia per rompere al più presto con l’Inter, ribadisco ancora una volta: il suo agente Raiola si presenti con almeno 80 milioni di euro e Ibra verrà cortesemente congedato con tanti ringraziamenti per i trofei vinti insieme. Insieme, non solo da lui. E non risulta che mercoledì 27 maggio a Roma le squadre che si giocheranno la Champions League siano lì per l’apporto di Ibra, certamente fondamentale per qualsiasi grande club. Vai a capire cosa gli frulla per la testa: geloso di Balotelli e colpevolmente in ritardo in occasione del raddoppio nerazzurro ma sorridente a fine partita coi giornalisti, insistente nel chiedere il cambio a Mourinho e quanto mancasse al fischio finale all’arbitro Bergonzi ma pronto a volare in copertura difensiva anche sull’ultimo calcio d’angolo a favore del Siena, sul 3-0 per l’Inter. Insomma un bambino viziato da prendere a calcioni volendogli male, un fuoriclasse egocentrico con l’ossessione di farsi notare volendogli bene. Ibra è così, prendere o lasciare. Meglio prendere, visto quel che combina in campo Intanto proseguano pure le celebrazioni per questo fantastico titulo. Altra festa domenica 31 maggio a San Siro con la consegna ufficiale della Coppa ai campioni d’Italia. Per le donne nerazzurre: quelle che ho visto a San Siro erano tutte stupende. Per i maschiacci: godete per questo titulo come se due bellissime fanciulle si prendessero contemporaneamente cura di voi in modo estremo. Meglio le due fanciulle forse. Va beh, fate voi. In fondo gli scudetti restano, le donne a volte pure. Purtroppo, sostiene un mio amico che ne ha viste di tutti i colori, ma io non condivido! Forza Inter!
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