4iCI: Inter-Roma 2-1
Avanti in Coppa Italia, eliminando l’avversario delle ultime quattro finali. E un successo importantissimo anche perché la squadra si è ritrovata dopo il pomeriggio nero di Bergamo l’Inter ha dato importanti sengali di ripresa. Ottimo Adriano che ha aperto le marcature prima del pareggio di Taddei e del gol di Ibrahimovic, al suo quindicesimo centro stagionale. Poi occasioni da una partte e dell’altra con una traversa di Stankovic che anora balla e le puntuali recriminazioni. Tralascio ogni valutazione sulle lamentele della Roma, alcune legittime, come quelle nerazzurre d’altronde sulla direzione di Orsato. Mi limito ad osservare che l’Inter quest’anno ha affrontato la Roma tre volte e tre volte ha vinto in modo diverso e in tre manifestazioni diverse, Coppa Italia e Supercoppa Italiana a San Siro e campionato all’Olimpico. Normale che Rosella Sensi e i romanisti siano arrabbiati. Lo sarei anch’io se una stessa squadra bastonasse la mia tre volte su tre. Meno normale chi non è neppure romanista ma si lamenta: nel Paese dell’incultura sportiva però non c’è da meravigliarsi. Però ancora mi stupisce che ci sia gente che vive la squadra di calcio avversaria come un’ossessione. E sono ancora più contento che i catastrofisti nerazzurri abbiano già deposto le armi: dopo Bergamo ho letto cose da Inter ottava in classifica, ora il silenzio. Eppure l’Inter il modo di far parlare di sé lo trova sempre, per una ragione o per l’altra. Sappiamo alla perfezione quello che Mourinho ha detto ai suoi lunedì e questo non va bene. Chi c’era lo racconta al giornalista amico, questi lo propaga ed ecco il solito temporale. Queste cose nell’Inter di Moratti accadono fin dal primo giorno. Lippi impazziva quando leggeva sui giornali o sentiva in Tv quello che aveva datto poche ore prima. Mancini stessa storia. Succede, non ne farei un dramma. L’inter ha vinto anche con questo fastidioso controcanto in sottofondo. Mourinho tende ovviamente a minimizzare il recente passato, ossia il confronto con l’ingombrante predecessore Mancini: questo è il suo nervo scoperto più evidente e deve lavorarci sopra seriamente. Nessuno gli chiede di vincere lo scudetto con quindici punti di vantaggio ma di vincerlo, provando nel contempo l’accoppiata con la Champions. Intanto l’Inter è in semifinale di Coppa Italia e con le nuvole nere che agitavano gli stessi catastrofisti nerazzurri, l’eliminazione della Roma non è proprio una cosa da poco. Non credete che volgia ignorare Adriano: mi è piaciuto molto e vorrei tanto che mi ricacciasse in gola tutte le critiche che gli ho mosso. Bravo il giovane Santon, destro naturale al suo esordio a sinistra.
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