Lo scudetto di GLR
Titolo ‘lo scudetto di GLR’, le mie iniziali, perché ‘il mio scudetto’ suonerebbe un filo presuntuoso. Però visto che da più parti mi hanno chiesto di scrivere un pensiero sul possibile, anzi probabile scudetto dell’Inter, eccomi qui. Ho scritto possibile anzi probabile, perché in un ambiente immondo come quello del calcio la scaramanzia, retaggio medievale, regna ancora sovrana. In realtà, chi mi conosce veramente, sa del mio imperturbabile ottimismo fin da metà ottobre, in pratica da Roma-Inter 0-4. In ogni caso dovesse davvero finire in un certo modo, in ossequio agli scaramantici, sarebbe il mio quarto scudetto da cronista. Ho già tolto dal conto quello a tavolino, assegnato nell’estate 2006 mentre mi trovavo già a Sydney a casa di amici. Per i miei mates australiani il calcio resta prima di tutto un minerale. La mente corre comunque a vent’anni fa. Avete capito bene: vent’anni fa, quando pischello, raccontavo già l’Inter su Telelombardia. A 22 anni, mi dividevo tra l’Università all’inseguimento di una laurea in legge che avrei preso solo parecchi anni dopo e l’approccio alla professione giornalistica. Prima radio poi tv, Telelombardia appunto, cioè Qui Studio a Voi Stadio, condotta allora dal duo Plastino-Damascelli. E ricordo bene il 28 maggio 1989 a San Siro l’Inter di Giovanni Trapattoni superare di misura il Napoli con la punizione decisiva di Lothar Matthaeus in uno sfolgorio di bandiere nerazzurre. Era il 13° scudetto, passato alla storia come il titolo dei record nell’anno del ritorno della serie A a 18 squadre e dell’aumento degli stranieri da due a tre per squadra. Ho nostalgia per quei tempi, quando ‘il tifo per’ non era ancora stato schiacciato dal ‘tifo contro’. Niente cellulari, niente Internet e soprattutto niente social network o blog in cui si scatenano gli ignoranti e i cafoni di questo Paese da operetta. D’altronde, col passare degli anni, i tempi andati paiono sempre più esaltanti di quel che erano. Allora vivevo il calcio più intensamente. Oggi, dopo tanti anni, è un mestiere. Certamente migliore di quello di chi tutte le mattine si rompe il culo in un altoforno, ma pur sempre un mestiere. Oggi sono molto più disincantato e, davanti al calcio, metto un sacco di cose: i miei viaggi, i miei interessi, le mie letture assolutamente non sportive, la passione per la storia e per il cinema. Ma uno scudetto nerazzurro va festeggiato come dio comanda e io per l’occasione mi sono fatto una T-shirt nuova di zecca con 4 tricolori per i 4 scudetti consecutivi, come da Albo d’Oro. Sempre ammesso che accada un certo evento, altrimenti chi li sente gli scaramantici? In ogni caso forza Inter, ancora tricolore come secondo la vignetta di Valerio Marini! E se volete rivedere il trionfo del 1989, andate nella sezione Stadio Studio.
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