Preso Sneijder, ora ci prenda Mou!
Come ho sempre pensato, detto e scritto Wesley Sneijder, dopo aver fatto sputare sangue al Real Madrid, è un calciatore dell’Inter. I soliti saputelli credono che il mercato si faccia con le figurine e non immaginano neppure lontanamente quanto sia complicato chiudere certe trattative. Non è assolutamente vero che Snejider non volesse giocare nell’Inter, con cui anzi aveva trovato un ottimo accordo già da giorni, ma ha cercato fino all’ultimo una buonuscita dal Real Madrid, perché il portafogli a certi livelli viene ben prima di qualunque sentimento. Non credo sia riuscito ad ottenere tutto quel che voleva da Perez, ma la logica del muro contro muro fino all’ultimo minuto dell’ultimo colloquio ha comunque giovato all’Inter. Il presidente Perez pur di non sentirne più parlare ha perfino rinunciato ai circa tre milioni di euro dell’’eventuale premio di valorizzazione che l’Inter dovrebbe versare al Real al termine della prossima stagione in caso di conquista di scudetto o Champions League. Si è chiuso a 15 milioni pagabili in tre anni, un affare. Al calciatore un quinquennale di poco inferiore ai 4 milioni a stagione, ma Sneijder non resterà all’Inter cinque anni, anche se me lo auguro di cuore perché vorrebbe dire che le cose andranno per il meglio da una parte e dell’altra e quindi i contratti pluriennali contano poco. Intanto ci avviciniamo al derby e l’inedita circostanza che lo ha programmato così presto lo rende assai meno rilevante di tanti altri. Ovvio che il pareggio interno col Bari impone all’Inter di fare risultato, ma non tanto per il distacco in classifica, visto che con oltre 100 punti a disposizione di qui alla fine del campionato, sarebbe risibile parlare di fughe ed inseguimenti in ogni caso. Se l’Inter sabato sera gioca come sa, non credo ci siano problemi, anche se alcune novità tattiche sulle quali Mourinho sta lavorando in questi giorni non mi piacciono molto. A volte Mourinho cade nella tentazione di voler essere speciale ad ogni costo ma in panchina non serve riverberare sulla squadra troppa fantasia, magari al fine di stupire favorevolmente pubblico e critica in caso di risultato positivo. In una squadra piuttosto nuova, almeno al principio, occorre fare le cose logiche. Col Bari all’esordio lo Special ha introdotto idee simili a quelle di un anno fa, trovate che rischiano di costare punti preziosi. Nella scorsa stagione Mourinho si era intestardito su Quaresma e Mancini per un 4-3-3 che quasi ignorava Cambiasso e Stankovic e infatti l’esordio a Genova con Sampdoria è stato simile a quello di quest’anno col Bari, anche nell’1-1 finale. Ora il derby va giocato col modulo e gli uomini migliori, diversamente da un anno fa, dove comparve Burdisso al posto del ben più veloce Cordoba, Vieira invece di Stankovic, Quaresma e Mancini invece di Adriano e Cruz, subentrato poi da centrocampista! E la storia avrebbe dovuto insegnare a Mourinho che Stankovic, Cruz e Adriano sono uomini derby per definizione. Quelle scelte cervellotiche costarono la partita. Di buono c’è che quando Mourinho pesta il muso poi torna sui suoi passi e per un po’ va avanti tranquillo. Essendoci già stato il mezzo passo falso col Bari, suggerirei di Mourinho di metter giù la squadra secondo logica stavolta. In fondo certe strane idee l’anno scorso riaffiorarono solo a primavera, come Rivas a sorpresa nell’andata a San Siro col Manchester e in Coppa Italia con la Sampdoria, persa addirittura 0-3. Poi l’imprevisto ritorno all’indigesto 4-3-3 al San Paolo, costato la sconfitta di misura col Napoli, ma lì i giochi erano già fatti. Insomma, poiché il calcio in fondo è semplice, perché complicarlo inutilmente?
Gentilissimo Gian Luca, vorrei richiamarti per un semplice motivo.
Sono amica di Burdisso e ti posso garantire che quando parli di lui in quel modo risulti molto antipatico. Anche se non ti è simpatico, Nicolas è una bravissima persona e un papà affettuoso e molto presente. E’ un amico davvero speciale per tutta la mia famiglia, soprattutto di mio figlio che ha 11 anni: per lui Nicolas è più di un amico. Ti seguiamo sempre e ci dispiace quando un professionista bravo come te cade in queste cose.
Grazie Loredana.
Cara Loredana, urge subito una precisazione. Il mio mestiere è anche di critica ai professionisti del calcio, ma non mi sono mai permesso di giudicare gli uomini, ma sempre e solo gli atleti, tant’è che odio tutti quei petegolezzi sulla vita privata dei personaggi pubblici. Fosse per me, il gossip che piace tanto, sarebbe morto da un pezzo. Io non so mai se un qualsiasi calciatore sia single, sposato o fidanzato e nemmeno lo chiedo. Il mio compito si esaurice sullaprestazione in campo, a meno che la vita privata non preigudichi gravemente la carriera, come è accaduto ad Adriano e allora rientra nel giornalismo critico. Vieri segnava grappoli di gol pur chiudendo le discoteche alle 5 del mattino a il suo rendimento è stato a lungo inattaccabile. Tutto ciò non c’entra minimamente con Burdisso che mi risulta essere un professionista esemplare, ma ribadisce che il mio mestiere si esaurisce sul calciatore. L’uomo non è affar mio. Con questo ammetto che con Burdisso ogni tanto ho esagerato con gli sfottò, ma è successo davvero per caso. Qualche anno fa Nicolas ne aveva combinata un paio delle sue, una via l’altra e io me ne ero uscito in cronaca con qualche battutaccia, mentre fingevo di coprirmi gli occhi ogni volta che aveva la palla tra i piedi. I colleghi hanno riso, il pubblico pure e spesso mail mi richiedevano certe stupidaggini, che naturalmente divertivano anche me. Insomma, se Burdisso ne combinava una delle sue, io me ne inventavo una delle mie. Ma sempre per ridere naturalmente. So bene di che pasta è fatto l’uomo Burdisso e la sua forza d’animo nell’affrontare un certo dramma qualche anno fa, fortunatamente risolto e da questo punto vista la mia stima per l’uomo è assoluta. Ti ringrazio comunque di avermi dato con la tua mail l’occasione di chiarire ed è bellissimo che la tua famiglia, tuo figlio soprattutto, continuiate a godere di questa bella amicizia.
GLR
Ciao Gian Luca, una breve riflessione sulla rosa alla luce dei
movimenti di mercato. Tutti dicono che abbiamo una marea di
giocatori, allora contiamoli, dopo l’arrivo di Sneijder (avevi ragione) e le cessioni di Rivas e Obinna: 3 Portieri (Julio, Toldo, Orlandoni); 7 Difensori (Maicon, Lucio,Samuel, Chivu, Matrix, Santon, Cordoba,); 9 Centrocampisti (Sneijder, Zanetti, Vieira, Deki, Thiago, Muntari, Cambiasso, Mancini, Quaresma); 5 Attaccanti (Eto’o, Milito, SuperMario, Suazo e Arnautovic). In totale fanno 24.
Se arriva Baptista se ne va Suazo e magari qualcun’altro all’ultimo secondo. Con Arnautovic disponibile a gennaio e tolti i tre portieri, siamo a 21 giocatori di movimento, il numero sempre indicato da Mourinho, altro che 30 giocatori come dicono i soliti detrattori. Nemmeno tanti, considerando qualche infortunio, vedi Cambiasso,
squalifiche e impegni dei nazionali. Non a caso qualche primavera viene sempre aggregato alla prima squadra e non accade solo all’Inter.
Ciao, Massimiliano
Ma infatti caro Massimiliano sull’Inter ormai si vive di luoghi comuni! Spedito in soffitta da tempo il coro ‘non vincete mai’, sostituibile forse con il più attuale ‘non vincete più’ da dedicare ai rivali, prima o poi spariranno anche certi luoghi comuni. Inviterei i soliti saputelli da barsport ad andare a contare le rose delle altre squadre e per una volta anche il numero degli stranieri altrui che quest’anno di è alzato. In ogni caso, con oltre 60 partite a stagione, il numero dei calciatori a disposizione è ideale solo se non accadono eventi infortuni a raffica. Diciamo che quest’anno la qualità complessiva, a parte qualche eccezione, è incredibilmente alta.
GLR