Rivas regala il Trofeo TIM alla Juve
Sapete bene cosa penso del calcio d’agosto: conta poco e, a parte le rare gare ufficiali, conta ancora meno quando le squadre si misurano sulla distanza di 45 minuti. Il calcio si gioca sui 90 minuti: sarebbe come se a tennis vincesse chi arriva prima a 3 games. Conta poco nel bene e conta poco nel male, ovviamente. Però, esendoci ormai abituati ai verdetti, di norma smentiti il giorno dopo, non posso tirarmi indietro. La Juventus, quasi in formazione tipo, ha vinto battendo l’Inter ai rigori 7-6 dopo l’1-1 al 45° e il Milan 2-0. Che la squadra bianconera fosse la rivale più temibile dei campioni d’Italia si sapeva, ma per segnare all’Inter, rimasta addirittura in dieci per l’espulsione di Materazzi dopo un rigore generoso concesso dall’arbitro D’Amato, ha avuto bisogno del suicidio di Nelson Rivas, un Burdisso in erba. Entrato a tre minuti dalla fine, il giovane colombiano, è riuscito a combinare il disastro con un retropassaggio da oratorio che ha favorito il pareggio di Amauri dopo il gol di Thiago Motta. Rivas non è tranquillo, come Branca e Oriali che ora avranno ancora più difficoltà per piazzarlo negli ultimi giorni di mercato. Il dato positivo per i nerazzurri è che la Juve era praticamente nella migliore formazione, eccetto Chiellini in panchina, mentre l’Inter è partita con Mancini e Quaresma in luogo di Balotelli e Milito. Nei 90 minuti complessivi, benissimo Stankovic, Samuel e Julio Cesar che ha parato un rigore a Iaquinta. Il migliore però è stato Balotelli, a segno nel mini-derby. Se SuperMario è già in così in forma, Mourinho non potrà farne a meno e, in certe occasioni, il tridente con Eto’o e Milito è quasi un dovere. Bene anche Thiago Motta in gol con la Juve, mentre non ho visto progressi rilevanti per Mancini e Quaresma, a loro volta poco sereni. Materazzi non se l’è cavata male, ma ha rimediato la solita espulsione per proteste, a differenza di Vieira apparso sufficientemente in palla. La Juventus ha poi definitivamente affondato il Milan, che in 90° minuti ha preso un gol dai nerazzurri e due dai bianconeri, senza farne uno. Huntelaar l’ha vista poco, ma si è allenato troppo poco ed era alla prima partita con i nuovi compagni che non l’hanno mai servito a dovere. Avrebbe dovuto innescarlo Ronaldinho, che più che un fuoriclasse è parso un pensionato che gioca a calcetto in un Club Med. I tifosi milanisti sono preoccupati e hanno ragione, ma come dicevo il calcio d’agosto conta poco nel bene e nel male. E, pensandoci bene, non si sarebbero rasserenati nemmeno se avessero vinto il Tim. Quasi mai il precampionato è lo specchio dell’imminente stagione ufficiali ed è giusto pensarla così. Anzi, è meglio.
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