Estudiantes Campione d’Argentina 2010
di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com/
Ha vinto l’Estudiantes. E’ il quinto titolo della squadra più titolata di La Plata, la città delle diagonali, Provincia di Buenos Aires, 60 km a sud-est della capitale argentina. Così come nelle ultime stagioni, il campionato è stato deciso allo sprint finale, questa volta all’ultima giornata col Velez rimasto a due punti di distanza dai neocampioni. Mentre la squadra di Gareca batteva in trasferta il Racing, infatti, sul provvisorio terreno di casa di Quilmes gli uomini guidati da Sabella in panchina e Veron sul campo superavano la terza forza dell’Apertura, l’Arsenal, chiudendo il primo torneo corto stagionale a quota 45 punti in 19 partite, frutto di 14 vittorie, appena 2 sconfitte e 3 pareggi, il più importante dei quali nello scontro diretto col Velez, disputato in trasferta.
Col successo del cosiddetto Pincha, nell’Albo d’Oro della Prima Divisione torna a scriversi il nome di un Club grande e vincente da sempre dopo che le ultime edizioni erano sorprendentemente andate a Banfield ed Argentinos Juniors, quest’ultimo laureatosi campione con un solo punto di vantaggio proprio sui nuovi padroni d’Argentina. I biancorossi allungano così un ciclo positivo arrivato a quattro anni e nove tornei locali, iniziato col successo nell’Apertura 2006 e impreziosito da tre piazzamenti sul podio, contemporaneamente alla conquista della Libertadores 2009. Nel momento in cui stentano le grandi per antonomasia, River e Boca, si può allora tranquillamente affermare che l’Estudiantes è la migliore squadra di quest’epoca.
Se si vuole analizzare la stagione del Leone platense partendo dai suoi protagonisti più rappresentativi, è doverso iniziare con Sabella e Veron. L’allenatore, ex giocatore pluridecorato di River Plate e proprio Estudiantes, è tornato a La Plata nel 2009 dopo aver fatto da secondo a Passarella e non è da escludersi che questa loro esperienza comune possa essere alla base di un suo passaggio a breve sulla panchina dei Millonarios. Alla guida del Pincha, Sabella aveva immediatamente vinto la Libertadores (la quarta nella storia del Club) anche se in altre tre occasioni (Mondiale per Club ’09, Recopa e Clausura ‘10) ha poi mancato obiettivi che sembravano acquisiti. Nell’ultima edizione del massimo torneo sudamericano, poi, è uscito per mano dei futuri campioni dell’Internacional per un gol subito all’ultimo minuto. Successi o meno, però, con lui la squadra è cresciuta, si è compattata e non stupisce che sia tornata a essere protagonista come negli anni Sessanta e Ottanta.
Condottiero sul campo, invece, è stato certamente Juan Sebastian Veron, figlio della stella del Pincha degli anni Sessanta e figura carismatica come nessun’altra in questo gruppo. Reduce anch’egli dalla vittoria della penultima Libertadores, ma rispetto a Sabella anche dell’Apertura ’06 quando tecnico era il suo ex compagno alla Lazio Diego Simeone, con l’altro eroe delle ultime affermazioni biancorosse Rodrigo Braña e il giovane talentuosissimo centrocampista Enzo Perez ha costituito l’anima della squadra. E’ questo il suo quattordicesimo alloro fra nazionali e internazionali, ottenuti con cinque Club di tre Peasi diversi a cavallo fra Europa e Sud America.
Altri punti forti dell’Estudiantes sono risultati essere il portiere Orion, il meno battuto del torneo, i difensori Desabato e Federico Fernandez, prodotto quest’ultimo del vivaio e oggetto del desiderio di molti Club europei nonostante i suoi soli 21 anni, e l’attaccante Gaston Fernandez, già campione col River nel 2003 e determinante coi suoi gol nell’ultimo scorcio di stagione. La punta più decisiva si è però rivelata Rodrigo Lopez, uruguaiano con un trascorso al Torino ma soprattutto ex Velez, che in una stagione piena di infortuni ha saputo segnare quattro reti nei soli sette scampoli di partita che ha giocato, le ultime due delle quali nello scontro decisivo con l’Arsenal.
Alle spalle dell’Estudiantes, il Velez. La squadra di Gareca, che con lo stesso tecnico aveva fatto suo il Clausura ’09 dopo quello del 2005, può comunque consolarsi all’idea di essere sempre stato protagonista nell’ultimo lustro. Con particolare riguardo a questo torneo, inoltre, può vantarsi di avere schierato i due massimi realizzatori: l’uruguaiano Santiago Silva e l’argentino Juan Manuel Martinez, nella cui scia sta crescendo il giovane attaccante Cristaldo.
Per il resto, questo Apertura ha sancito la crisi del Boca Juniors, liberatosi di Claudio Borghi campione con l’Argentinos appena sei mesi fa e prossimo all’acquisizione di Julio Cesar Falcioni, allenatore del Banfield trionfatore lo scorso dicembre. Il River, al contrario, sembra avere superato il momento più critico della crisi che l’ha attanagliato nell’ultimo anno e mezzo e anche se un passo necessario è stato l’ennesimo licenziamento di un tecnico, questa volta Cappa, l’elezione di Passarella a presidente dovrebbe garantire almeno chiarezza d’intenti. Motivo di grande orgoglio resta comunque il lancio di ragazzi di grandissimo talento, secondo tradizione, sui quali spiccano Funes Mori e Lamela anche se non vanno dimenticati i centrocampisti Lanzini, Affranchino e Pereyra, a cui sta facendo da chioccia l’indistruttibile Almeyda.
Per quanto riguarda la qualificazione alla prossima Libertadores, per finire, oltre all’Estudiantes ce l’hanno fatta Velez, Godoy Cruz, Argentinos e Independiente, quest’ultimo in virtù della recente vittoria della Coppa Sudamericana e a discapito del Racing, tradizionale rivale. Con la testa alla Coppa per gran parte del semestre, il Rojo ha mollato in campionato chiudendo in fondo alla classifica. Dato che le retrocessioni si decidono però a giugno e in base alla media punta degli ultimi tre anni, non c’è un pericolo immediato per il redivivo Club di Mohamed che pure è sprofondato nelle parti basse del Descenso; piuttosto, dovranno fare molta attenzione Tigre, River, Huracan, Gimnasia La Plata, Olimpo e Quilmes, le sei squadre alle sue spalle, quelle che chiudono questa particolare e temuta graduatoria.
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