L’Italia e gli italiani
Pubblico di seguito una raccolta delle principali definizioni dell’Italia e degli italiani, popolo piuttosto particolare.
Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! (Dante Alighieri)
Gl’italiani non hanno costumi; essi hanno delle usanze (Giacomo Leopardi)
Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre (Winston Churchill)
Un popolo di eroi di santi di poeti di artisti di navigatori di colonizzatori di trasmigratori (Benito Mussolini)
L’Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade, ancora truffe al forestiero, si presenti come vuole. Onestà tedesca ovunque cercherai invano, c’è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina; ognuno pensa per sé, è vano, dell’altro diffida, e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé (Johann Wolfgang von Goethe)
L’Italia conta oltre 50 milioni di attori. I peggiori stanno sul palcoscenico (Orson Welles)
I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi (Giuseppe Prezzolini)
L’italiano ha un tale culto per la furbizia che arriva persino ad ammirare chi se ne serve a suo danno (Giuseppe Prezzolini)
I veri italiani sono pochissimi. La maggior parte di coloro che si fanno passare per italiani, sono in realtà piemontesi, toscani, veneti, siciliani, abruzzesi, calabresi, pugliesi e via dicendo. Appena fuori d’Italia, l’italiano torna ad essere quello che è: piemontese, toscano veneto ecc. L’italiano sarà un prodotto dell’Italia, mentre l’Italia doveva essere un prodotto degli italiani (Giuseppe Prezzolini)
L’italiano non lavora, fatica (Leo Longanesi)
Gli italiani guadagnano netto, ma vivono lordo (Giuseppe Saragat)
Gli italiani sono fatti così: vogliono che qualcuno pensi per loro. E poi, se va bene va bene. Se va male, ecco che lo impiccano a testa sotto (Mario Monicelli)
L’italiano ha un solo vero nemico: l’arbitro di calcio, perché emette un giudizio (Ennio Flaiano)
S’è fatta l’Italia, ma non si fanno gli italiani (Massimo d’Azeglio)
Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati (Ennio Flaiano)
Gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso dei vincitori (Ennio Flaiano)
Nessuno, meglio dell’italiano, sa conciliare l’individualismo col conformismo (Roberto Gervaso)
L’italiano non s’organizza: s’arrangia (Roberto Gervaso)
L’italiano, le leggi, le subisce, non le rispetta (Roberto Gervaso)
“Credere, obbedire, combattere”: lo slogan imposto a un popolo che non crede in niente, non sa obbedire, e non vuol combattere (Roberto Gervaso)
Più che in Dio, l’italiano crede nei miracoli (Roberto Gervaso)
Gli italiani danno spesso il meglio di sé nel peggio (Roberto Gervaso)
Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl’italiani nell’arte d’inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi (Carlo Fruttero)
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