Presidente, noi tifosi siamo come te. Tu però non devi essere come noi…
Pubblicato su Libero, mercoledì 22 giugno 2011
Caro Presidente Moratti,
voglia scusare questa lettera aperta, imposta, per così dire, dai tempi e dalle circostanze.
Nessuno meglio di Lei, che è il primo tifoso dell’Inter, conosce i tifosi dell’Inter.
Gente particolare, per non dire unica, da sempre spavalda quanto insicura, dal palato fino o di bocca buona, a seconda che avesse a che fare con Ronaldo o con Georgatos.
Gente fiera e orgogliosa, ma bisognosa di rassicurazioni continue. Gente che si bea della ‘pazza Inter’ ma che in cuor suo la vorrebbe assai meno pazza di come si canta a squarciagola. Gente che appena ha cominciato a vincere, ha preteso di rivincere e di stravincere all’infinito, altrimenti apriti cielo! E guai se in Albo d’Oro dopo un Triplete non ce n’è subito un altro!
Eppure caro Presidente, la sua Inter ha cominciato a dettar legge non appena il tifoso Moratti ha lasciato il posto al dirigente Moratti. Non appena all’emotività, tipica di ogni tifoso, è subentrata la razionalità, prima ancora della programmazione.
Nel terzo millennio la gestione indiretta delle cose nerazzurre, filtrata prima attraverso Mancini e poi Mourinho, ha portato in bacheca la bellezza di 15 trofei, come il Barcellona.
Ora però l’inarrestabile tourbillon di allenatori sta agitando tutti. Cito alla rinfusa: Bielsa, Capello, Hiddink, Ancelotti, Spalletti, Villas Boas, Mihajlovic, Gasperini, Spalletti, Del Bosque, Zico, Dunga, Ranieri e Delio Rossi. Ormai manca solo Titta Rota e il casting è completo.
C’è chi pensa che in Lei, caro Presidente, il tifoso di un tempo stia nuovamente prendendo il soppravvento sul dirigente e che la sua Inter stia tornando a navigare a vista.
Io invece voglio credere che le idee siano molto più chiare di quel che sembra.
Spero sia solo una bizzarra strategia affermare che “il prossimo allenatore deve conoscere il campionato italiano” per poi pensare a quel mattacchione di Bielsa, che la Serie A l’ha sempre vista in Tv!
Spero sia solo una dichiarazione di circostanza l’idea di “non disturbare tecnici sotto contratto con altri club” per poi pensare a Capello e Hiddink, che ‘appartengono’ addirittura ad altre Federazioni.
Un po’ ormai la conosco, caro Presidente e so bene che non è la prima volta che dal cappello a cilindro, alla fine esce il coniglio che non t’aspetti!
In ogni caso, caro Presidente, si prenda pure tutto il tempo necessario per individuare l’allenatore giusto, ma lo scelga da dirigente, non da tifoso. E una volta eletto, lo difenda contro tutti e contro tutto e se lo tenga stretto. Almeno fino al prossimo anno.
Gian Luca Rossi
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