InterNos 5

Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 21 ottobre 2012

ATTACCO ALLA VETTA – E’ stata una sosta di serenità in casa Inter, come accade sempre quando si fa bottino pieno nell’ultimo turno di campionato prima della parentesi dedicata alla Nazionale. Figuriamoci stavolta, dopo che si è pure vinto il derby. Non era stato così in occasione della prima sosta, a inizio settembre, quando l’Inter le aveva  buscate a San Siro dalla Roma e aveva vissuto due settimane di processi alla squadra e a Stramaccioni. Ora però è tutto diverso, anche se c’è poco da montarsi la testa: un conto è la fiducia, un altro è la presunzione! Naturalmente si ricomincia da dove ci si era fermati, ossia dai quattro punti di distacco dal duo che sta in vetta, Juventus e Napoli, che però s’incrociano proprio in questa giornata. Una splendida occasione per rosicchiare punti ad una delle due o, in caso di pareggio, ad entrambe. Tutto questo però a patto che l’Inter vinca la sua gara ed il cliente di scena a San Siro è il Catania, protagonista di un avvio stagionale superiore alle attese. La squadra etnea da un paio di anni, da quando cioè il vulcanico presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha tirato i remi in barca sul fronte mercato, ha ormai sostituito i rosanero nel ruolo di portabandiera della Sicilia presso la Serie A. E il quarto posto del Catania, seppur in condivisione con Roma e Fiorentina, non pare neppure casuale guardando come gioca. E se l’Inter, in compagnia della Lazio, insegue da quattro punti il duo Juventus e Napoli, il Catania, dalla medesima distanza, insegue proprio l’Inter.
Importante per i nerazzurri sarà la conferma di essere definitivamente guariti dalla sindrome di San Siro che ne aveva rallentato l’avvio stagionale. Sfatato il tabù con la Fiorentina, ora bisogna ripetersi, ma occhio alle insidie di una formazione che il tecnico Rolando Maran è già riuscito a far giocare a memoria.

SNEIJDER OR NOT? – Per la serie ‘un dilemma al giorno’ si continua a discutere se Wesley Sneijder serva ancora all’Inter oppure se si debba farne a meno già a gennaio. Ammesso e non concesso che si riesca a trovare un acquirente alle condizioni dell’Inter, è difficile credere seriamente alla partenza dell’olandese già nel mercato invernale. L’Inter, per aprire una trattativa sull’olandese, chiede almeno 20 milioni di euro. Lui ne guadagna 6 e, malgrado il suo nome sia circolato insistentemente per l’Inghilterra nelle ultime due estati, nessun club ha mai formalizzato finora un’offerta realistica. In effetti lo Sneijder dell’anno di grazia 2010, tra il Triplete con l’Inter ed il Mondiale in Sudafrica con l’Olanda fino alla finale, non si è più visto, anche per colpa di qualche infortunio di troppo. Ora che Wesley è di nuovo ai box per una lesione al muscolo semimembranoso, curato in California col permesso della società, mentre la bella moglie Yolanthe gironzolava per Hollywood, il tormentone è riesploso con forza. Per l’Inter Sneijder è ormai un problema o è ancora una risorsa? Davvero se ne può fare a meno a cuor leggero? Stramaccioni ritiene Sneijder un fuoriclasse e smania per riaverlo a disposizione.
I critici hanno fatto notare che senza di lui l’Inter quest’anno ha infilato le ultime 4 vittorie: contro il Chievo, dove Wes giocò solo i primi 26’ lasciando il campo per infortunio ancora sullo 0-0, la Fiorentina, il Neftçi e il Milan, l’Inter ha vinto senza di lui, facendo girare Cassano, Coutinho, Alvarez e il rientrante Palacio.
Ci si dimentica però di altri numeri, secondo i quali quest’anno Wesley non era partito poi così male: da Spalato in Europa League e prima della gara di Verona contro il Chievo, l’olandese aveva giocato 7 partite, vincendone 4 e perdendone 3. In altre due, in casa contro Vaslui e Rubin, entrambe pareggiate, Sneijder era in panchina. La verità è sempre la stessa: appena uno s’infortuna sono bravi tutti gli altri, se si vince, mentre se si perde lo si invoca a gran voce come salvatore della patria. In realtà uno come Sneijder lo vorrebbero tutti ma, grazie al cielo, ce l’ha l’Inter e Stramaccioni saprà trovargli una collocazione. Magari in una posizione diversa, ora che con la difesa a tre anche davanti si è cambiato il modo di giocare. E tutti dimenticano che nel nuovo schema Sneijder non ha ancora giocato.

SVOLTA IN SOCIETA’ – Da Internazionale a ‘Multinazionale’: è questo l’obiettivo a medio termine del presidente Massimo Moratti, oggi precursore di una nuova era con l’imminente condivisione del pacchetto azionario con gli investitori cinesi nella misura del 15%. E poi lo stadio, sempre a costruzione cinese, che porterà l’Inter a diventare un marchio globale, sul modello di Manchester United, Real Madrid e Barcellona. E’ la spallata decisiva al vecchio modello calcistico di casa nostra, da sempre retto sulla filosofia del mecenatismo. Sarebbe sbagliato però pensare che il denaro fresco di provenienza cinese possa circolare subito sul mercato: almeno per gennaio e forse anche per la prossima estate gli acquisti continueranno a dipendere dalla generosità di Moratti. Alla vigilia dell’assemblea dei soci che il 29 ottobre prossimo, al di là del solito ripianamento nell’ordine di 80 milioni di euro, consentirà grazie alle quote cinesi una minore esposizione verso le banche, l’Inter può guardare al futuro con maggior fiducia, in attesa che un altro Moratti, il figlio Angelomario, diventi presidente.

 

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