Mumbai, India
A 6.470 km da Milano, fuso orario +4 ore e 1/2, 3 ore e 1/2 con ora legale
6-9 agosto 2012
Prima parte del Vinnovative India Tour 2012 con Franco Canciani
Volo da Venezia con scalo a Dubai dopo quasi 6 ore e arrivo a Mumbai dopo altre 3 ore. Alloggio all’Hilton International Airport Hotel e meeting con gli importatori locali di vini friulani Mario De Sequeira e Anup Bhatia negli hotel Taj Mahal, Leela, Sofitel, Novotel, Hyatt.
Tra i ristoranti The Table e Delhi Harbor a Colaba, Punjab Grill e Mahesh in Juhu,The Brasserie presso l’Hilton International Airport Hotel e il wine dinner al Pali Village Caffè a Bandra. Angosciante la povertà e indimenticabile il fetore in tante strade della megalopoli, dove convivono lusso, modernità e preistoria in un contrasto da spappolare in cuore. Persone e animali si contendono la sporcizia delle strade più luride del mondo e ai semafori in pochi secondi si alternano mendicanti di ogni tipo a bambini che in pochi secondi svitano i cartelloni pubblicitari in lamiera dai vecchi bus per usarli come tetto per le loro notti in strada e basta una sola mucca, qui animale sacro, a bloccare migliaia di veicoli ad un incrocio. Un mondo dove il tempo si è fermato e dove le caste non sono più per estrazione sociale ma per fortuna economica e dove gli intoccabili, quelli che raschiano il fondo della vita, sono sempre di più. Solo lambire lo slum di Darhavi richiede uno stomaco forte.
Il personaggio-simbolo della prima tappa indiana del Tour Vinnovative a Mumbai resta senza dubbio il ‘gattone’ Anup: indimenticabili i suoi monologhi al cellulare in lingua hindi in cui le uniche parole comprensibili erano sempre e solo Prosecco e Fantinel, per non dire della prima sera, quando la sua vecchia Honda è finita con la ruota posteriore in un tombino stradale incredibilmente aperto in mezzo alla strada ed è stata tirata fuori da alcuni passanti. E poi le ‘trappette’ ai turisti con trolley negli aeroporti di Dubai e Mumbai, i ‘franchini’ dietro alla nuca al tassista più rincoglionito di Mumbai nell’interminabile viaggio verso il Pali Village Café, l’elegante manager food&beverages francese Sylvain Passeloup al Sofitel e quello del Novotel, tale Liston Johnson, identico all’Arnold dei telefilm USA. Infine la sim telefonica dell’Airtel e le fotografie per averla in un negozietto di Victoria Terminus che vendeva ancora rullini.
Segue a Delhi, seconda e ultima parte del Vinnovative India Tour 2012
Mumbai (ab.14.000.000, 21.000.000 nell’area metropolitana), nota fino al 1995 come Bombay, capitale dello stato del Maharashtra, è la più grande e popolosa città dell’India (ab.1.250.000.000). Insieme con la vicina periferia di Navi Mumbai e Thane, forma la settima area metropolitana più popolata del pianeta, come l’intero Nord-Italia e quasi quanto l’odierna popolazione dell’Australia. Distesa sulla costa occidentale dell’India, quasi come un grande artiglio, Mumbai possiede un profondo porto naturale che movimenta praticamente la metà del traffico marittimo dell’India.
Con 29.000 abitanti/km² la densità di popolazione di Mumbai raggiunge valori che non hanno eguali nelle agglomerazioni urbane in altre parti del mondo, col caso-limite di 400.000 abitanti/km² nella zona di Bhuleshwar. A differenza di Delhi, qui la metroplitana non arriverà prima del 2025 e la viabilità è con tutta probabilità la più penosa del pianeta: sulle strade circolano auto, moto, persone e animali senza alcuna regola, mentre la Mumbai Metropolitan Region Development Authority (MMRDA) cerca continuamente soluzioni urbanistiche del tutto utopiche, aprendo migliaia di cantieri che rendono ancora più terribile spostarsi anche per brevi tratti. D’altronde, secondo le stime dell’ONU nel 2020 Mumbai sfiorerà i 30 milioni di persone e l’India supererà la Cina per popolazione prima del 2040, con un netto aumento dei contrasti religiosi tra indù che costituiscono il 68% della popolazione e i musulmani che arriveranno al 30%. Buddhisti, cristiani, parsi, giainisti, sikh ed ebrei restano minoranze assolute.
Il 26 novembre del 2008 la città è stata sconvolta da una serie di gravi attentati terroristici sincronizzati tra la stazione ferroviaria, uffici, alberghi e la Sinagoga locale di rivendicazione integralista islamica che hanno causato 200 morti e 300 feriti. Da allora la vigilanza attorno ad ogni luogo pubblico è stata decisamente rinforzata. Qui come a Dehli, militari armati fino ai denti sorvegliano 24 ore su 24 ogni edificio pubblico ma anche hotel e centri commerciali, imponendo ad ogni passaggio di auto o di persone, ispezioni con metal detector, tipo aeroporto, e rapide perquisizioni, dando l’immediata impressione di una città fortemente militarizzata.
Aeroporto
Chhatrapati Shivaji International Airport, già Sahar, per i voli internazionali
National Airport Santa Cruz per i voli nazionali
Highlights
- Quartieri Colaba, Fort, Bandra, Juhru, Darhavi, Kurla, Santacruz
- Gateway of India
- Chhatrapati Shivaji, già Victoria Terminus
- Colaba Causeway
- Imperial Towers
- Taj Mahal Palace & Tower Hotel
- Isola Elephanta
- Cattedrale di St Thomas
- Chhatrapati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya, già Prince of Wales Museum
- Borivali National Park
- Horniman Circle Gardens
- Knessethh Eliyahod Synagogue
Memento
Simbolo incontrastato di molte città dell’India ma di Mumbai in particolare è un veicolo: l’auto-rickshaw, popolarmente chiamato tuk-tuk, 3 ruote e un motore a due temi da 150cc: qui ne circolano quasi mezzo milione e sono senza ombra di dubbio il mezzo di trasporto cittadino più veloce ma anche più pericoloso.
Il centro nevralgico della città che prende il nome di Kala Ghoda e dove la circolazione dei rickshaws è proibita, è l’area tra Colaba e il quartiere commerciale del Fort, il cui nome deriva dal vecchio forte inglese che vi sorgeva. Qui vi è l’arteria principale è la Colaba Causeway, trafficatissima arteria commerciale che lambisce il Sassoon Dock, un luogo animato fin dall’alba dalle donne dei pescatori che si dividono il pesce scaricato dalle barche sulle banchine: i pesciolini essiccati al sole sono i bombil, usati nella preparaione del piatto noto come Bombay duck.
Il monumento più importante di Mumbai è il Gateway of India, un massiccio arco di trionfo basaltico per celebrare il potere coloniale: fu inaugurato nel 1924, ma appena 24 anni dopo l’ultimo reggimento britannico lasciò cerimoniosamente l’India passandoci sotto. Il Gateway of India occupa un posto speciale nel cuore dei Mumbaikars, come Red Fort a Dehli per i Delhiites. Da qui partono i traghetti per l’escursione all’isola di Elephanta con i suoi templi e le sue grotte.
Proprio di fronte, l’Hotel Taj Mahal Palace & Tower, un maestoso albergo affacciato sul porto, costruito nel 1903 dall’industriale Jamshedji Tata, il padre dell’industria indiana e fondatore del Tata Group, che opera nei più svariati settori produttivi, a cominciare da quello automobilistico: molte auto indiane sono a marchio Tata, ma recentemente si segnalano anche le acquisizioni dall’americana Ford dei marchi britannici Jaguar e Land Rover.
A giudicare da quello che si vede spostandosi in città, le caste sono state abolite sono sulla carta e i benestanti gravitano attorno a Juhu Beach, tra residenze private di politici e personaggi dello spettacolo, alberghi e ristoranti alla moda.
La baraccopoli di Dharavi, nel centro di Mumbai, resa tristemente celebre dal film-capolavoro di Danny Boyle The Millionaire, premiato nel 2008 con otto Oscar, è tra le più estese dell’Asia ed ospita oltre un milione di persone in condizioni igieniche disperate. In questo slum operano almeno 15.000 imprese nel campo del trattamento dei rifiuti riciclabili provenienti dalle altre parti della città. Insomma una città-discarica!
La stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji, eretta dagli inglesi come Victoria Terminus, è Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Le Imperial Towers, gli edifici più alti di Mumbai, sono state inaugurate nel 2010.
Il Chhatrapati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya, più semplicemente il Prince of Wales Museum è il museo più prestigioso della città, oltre alla National Gallery of Modern Art, che ospita continuamente mostre temporanee di artisti indiani e stranieri. Vigilatissima la Knessethh Eliyahod Synagogue, costruita in città dalla potente famiglia ebraica dei Sassoon.
Il parco Horniman Circle Gardens è una delle poche attrazioni di Mumbai che ha mantenuto il suo stile coloniale, col municipio in stile neoclassico, dietro al quale sorge l’originale Castello di Bombay.
La Cattedrale di St Thomas è l’edificio inglese più antico di Mumbai.
Mumbai è anche il centro di produzione dell’industria cinematografica indiana (Bollywood), la più grande del mondo. specializzata nel cosiddetto genere masala, alludendo alla miscela di spezie tipiche della cucina indiana. Questo format masala combina diversi generi: romantico, bellico, dramma, comico e musical in una durata di attorno alle tre ore.
La moneta indiana è la rupia: per fare un euro ce ne vogliono tra le 65 e le 70. Il costo della vita per un europeo è praticamente irrisorio.
kingfisher bier
Caro gluca, io sono in Malesia al momento ma sono stato recentemente anche in india. Cosa ne pensi ? Impressionante l’atmosfera a mio parere, sia positivamente che negativamente. A Varanasi andrete ? Posto che fa molto riflettere soprattutto quando torni a casa. Forza ragazzi anche da lontano !
Esperienza unica e a scioccante. Ho avuto la fortuna di essere lì al seguito di una persona che in India ci va più volte all’anno per questioni di lavoro e di vedere da vicino la vita in due megalopoli come Mumbai e Delhi. Le caste sono state abolite solo sulla carta. Mai vista tanta povertà tutta insieme. Credo che The Millionaire, il film-capolavoro di Danny Boyle premiato nel 2008 con 8 oscar renda benissimo l’idea dell’India di oggi. La cosa che più mi ha colpito è la militarizzazione delle città: controlli e metal-detector ad ogni ingresso di hotel, centro commerciale e stazione della metropolitana. Un incubo!
GLR