Erick Thohir è il 20° Presidente dell’Inter
“Chi non salta rossonero è” ha canticchiato Erick Thohir nel suo primo giorno da proprietario dell’Inter e da neo-presidente che proprio oggi ha formalizzato l’acquisto di circa il 70% dell’Inter. Massimo Moratti, apparentemente, si fa da parte da un ruolo operativo, ma in realtà conserva quasi il 30%, che non è poco e il ruolo di presidente onorario. Nel nuovo CdA la famiglia Moratti è rappresentata dal primogenito di Massimo, Angelo Mario, vicepresidente, dal fido Rinaldo Ghelfi e dal manager Alberto Manzonetto. Con Thohir ci sono invece i soci Rosan Perkasa Roeslani e Handy Soetedjo, oltre all’avvocato americano Thomas Shreve, che gestisce la cassaforte di casa Thohir e a Hioe Isenta, manager di formazione anglosassone.
Non sono particolamente colpito dal nuovo corso, forse perché ne sto parlando tutti i giorni da più di un anno e ho fatto tempo a metabolizzare un passaggio di consegnecertamente storico ma comunque inevitabile per tornare in fretta ad alto livello. Si poteva andare avanti con Massimo Moratti, con una squadra che sarebbe comunque destinata a restare tecnicamente inferiore per lungo tempo ai grandi club d’Europa. Invece si è scelta una nuova strada con l’auspicio di tornare al più presto nell’Albo d’Oro, l’unico vero e indiscutibile metro per giudicare al grandezza di un club. E, a questo proposito, pur non tutte le legittime critiche che negli anni sono state mosse a Massimo Moratti, c’è anche il momento dell’onore delle armi. Albo d’Oro alla mano resta il Presidente più vincente nella storia dell’Inter e i suoi trofei, parlo numericamente e non qualitativamente, sono superiori a quelli di papà Angelo e perfino di Silvio Berlusconi cominciando a contare da quando entrambi sono stati contemporaneamente alla guida delle milanesi. Dai 16 trofei, ben 15 sono stati conquistati in arco di tempo di sole sette stagioni sportive e nessuno finora ha fatto meglio. E la bella creazione fotografica qui sopra ripercorre momenti indimenticabili.
Quanto ai dettagli dell’ingresso di Erick Thohir nell’Inter si parla di un anticipo di 10,5 milioni per prendersi il 70% e altri 50 subito in cassa: i debiti saranno abbattuti per 150 milioni e anche i 40 milioni destinati Moratti saranno reinvestiti subito nel club. Nel nuovo assetto, il 70% è della International Sports Capital NK Limited, il 28,3 della Internazionale Holding di Moratti, l’1,6% di Pirelli e lo 0,1% di piccoli azionisti.
Inizia questa nuova avventura. Come tutte le cose che incominciano c’è una trepidazione che è un misto di eccitazione per la novità ed un pò di preoccupazione per la nostra Inter in mano ad un Indonesiano. Ma tant’è. Nel 2013 i soldi scarseggiano per tutti ed il mercato pretende un passo di questo tipo e, dopo la Roma, anche la nostra Inter passa in mani straniere. Mi consola il 30% ancora di Massimone ma non spero in una marcia indietro di ET perchè vorrebbe dire fallimento del progetto. Amen.
Succede come quando hanno fatto il primo Papa straniero, uno rimane un pò lì, poi ci si abitua…
Eh, eh…in effetti il parallelo non è male!
GLR