Inter Nos 13
Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 24 febbraio 2013
DERBY DA SFAVORITI – Nessuno avrebbe mai pensato di arrivare al derby n.281 addirittura alle spalle del Milan, la cui rimonta ora appare ancora più straordinaria proprio per la flessione dell’Inter. I rossoneri, galvanizzati dall’impresa infrasettimanale sul Barcellona, hanno in vento in poppa, mentre i nerazzurri in campionato hanno già imbarcato acqua da tutte le parti: dall’inizio del 2013 l’Inter ha battuto solo Pescara e Chievo raccogliendo 3 sconfitte e due pareggi nelle ultime 7 partite, senza contare che la difesa ha incassato gol a raffica da chiunque: 3 dall’Udinese, 3 dal Siena, 4 dalla Fiorentina e 2 dal Torino, solo per parlare delle ultime gare. Meno male che giovedì scorso dall’Europa League è arrivato un sonante 3-0 sul Cluj. Lo spauracchio, inutile dirlo, è ovviamente l’ex Mario Balotelli, fresco acquisto rossonero. Su di lui il pubblico nerazzurro continua a essere diviso. C’è chi lo rimpiange, forse dimenticando il gestaccio della maglia gettata a terra dopo la serata storica di Inter-Barcellona 3-1 del 20 aprile 2010 e c’è chi lo detesta al punto da avergli già preparato un’accoglienza indimenticabile.
Sarebbe bello invece che i tifosi dell’Inter riuscissero a distinguersi dagli altri e si dimostrassero davvero di Serie A, come pretende la gloriosa storia del Club dal 1908. Balotelli dovrebbero proprio ignorarlo, senza ricorrere ai fischietti che accolsero Ronaldo in rossonero nel derby dell’11 marzo 2007, poi comunque vinto dall’Inter o, peggio ancora, con i cori razzisti che Moratti ha già duramente condannato e che sono già costati una multa alla società.
Gli interisti pensino solo all’Inter in una partita diversa da tutte le altre per definizione. Nel derby spesso contano soprattutto le motivazioni. E’ stato così nelle ultime tre stracittadine, tutte vinte dall’Inter. Grandi partite come quella del Milan col Barcellona a volte possano comportare un imprevedibile dispendio di energie, nervose prima ancora che fisiche. E se il Milan ha fatto fuori il Barcellona schierando Zapata e Muntari, perché l’Inter, per quanto afflitta e rabberciata, non potrebbe vincere questo derby? Sulla carta, il divario tra Barcellona e Milan è assai superiore a quello tra Milan e Inter. In alto i cuori nerazzurri!
L’INTER E’ A PEZZI – A tre giorni dal derby, a Cluj, in Romania, l’Inter si è brillantemente qualificata agli ottavi di Europa League, ma ha perso per infortunio pure Ranocchia, il suo miglior difensore, bravo anche sulle soluzioni aeree da palla inattiva, dove il Milan non è certo impeccabile. Quello più grave resta in ogni caso l’infortunio di Milito ed è stata una follia sottovalutare nel mercato invernale la necessità di un altro attaccante, oltre a Tommaso Rocchi.
Presa dall’ansia di rinforzare il centrocampo, tant’è che in poche ore si sono tesserati subito Kovacic e Kuzmanovic, oltre a Laxalt per il prossimo anno, l’Inter si è dimenticata dell’attacco. Non si insistito abbastanza sul ritorno anticipato di Longo dall’Espanyol, davanti alla legittima pretesa dei catalani del rispetto del contratto di prestito fino a giugno. Non si è lavorato per convincere Marko Livaja a rimanere all’Inter, tenuto conto che Stramaccioni voleva a tutti i costi un esterno come Schelotto. Così il giovane attaccante croato è finito in comproprietà all’Atalanta. Probabilmente Livaja non avrebbe giocato il derby, ma certamente avrebbe permesso a Palacio e Cassano di rifiatare almeno in Europa League. Rocchi, arrivato da un lungo periodo si semi-inattività dalla Lazio, non è stato neppure inserito nella nuova lista europea, privilegiando Alvarez, Chivu e Kovacic e come ulteriore complicazione c’è anche il fatto che il ‘Primavera’ Francesco Forte non può far parte della lista B per l’Europa non avendo ancora i 48 mesi di crescita nel vivaio richiesti dall’Uefa.
L’Europa League, competizione che nessuna squadra italiana ha mai preso davvero sul serio, ha già provocato la sottrazione di un posto in Champions League per la discesa nel ranking europeo, dove l’Inter è ancora la migliore delle italiane, fino alla perdita di un posto in Champions League. Con la qualificazione agli ottavi di Europa League, solo Inter e Lazio hanno dimostrato di prendere seriamente questa competizione, in controtendenza rispetto alle altre italiane, ultimo in ordine di tempo il Napoli che ha scelto di correre solo per il campionato.
Intanto per sostituire l’insostituibile Milito che, anche quando non in forma, ha sempre fatto giocare meglio l’intera squadra, l’Inter per ora ha rinunciato a sondare tra gli svincolati, un mercato di terza scelta, altro che outlet: Carew, Van Nistelrooy, Mido e Mpenza non convincono e Moratti non vuole più investire su giocatori che non possono comunque avere un futuro nerazzurro, diversamente da Mauro Icardi, l’italo-argentino della Sampdoria, fresco 20enne e già opzionato per una cifra vicina ai 13 milioni, con modalità di pagamento ancora tutte da stabilire.
UN UOMO, UN PERCHE’ – Per questa ormai gettonatissima rubrica il protagonista della settimana non può che essere lui: Tommaso Rocchi. Sperando che quel che segue possa essere di buon auspicio e che l’ex laziale entri magari proprio a derby in corso per deciderlo a favore dell’Inter con un gol in mischia. Ma perché è stato preso Rocchi? Chi lo ha voluto? E perché, anche dopo l’infortunio di Milito, non gioca mai?
Eppure, non fosse stato considerato all’altezza, non sarebbe all’Inter, a meno che Rocchi non faccia parte di un accordo magari ancora poco noto tra Moratti e Lotito per future operazioni di mercato. Ma stiamo ai fatti. Finora Tommaso Rocchi, classe 1977, è stato impiegato col contagocce: meno di un quarto d’ora a Udine, meno di mezz’ora col Pescara, un’ora in Inter-Bologna di Coppa Italia, mezz’ora in Roma-Inter di campionato e infine poco più di quarto d’ora a Siena, la sua ultima apparizione. Poi tanta panchina: in Roma-Inter di Coppa Italia, con Torino, Chievo e a Firenze in campionato. A livello fisico, Rocchi è reduce da due mesi di semi-inattività alla Lazio, ma con un programma personalizzato ormai dovrebbe aver recuperato parte del terreno perduto.
L’ultimo gol dei 99 realizzati in Serie A risale al 1° febbraio 2012, quando Rocchi firmò il raddoppio in Lazio-Milan 2-0. Se non è buon segno questo per timbrare magari proprio nel derby il gol numero 100 in Serie A…
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