Inter Nos 19
Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 19 maggio 2013
UNA STAGIONE ORRENDA – Al di là di là dell’ultima a San Siro con l’Udinese, questa è stata una stagione da record. Tutti negativi.
Per la prima volta dalla stagione 1999-00 l’Inter è rimasta senza il biglietto per l’Europa.
D’altronde, i veri interisti la loro squadra la conoscono bene: qui le mezze misure, nel bene e nel male, non si sa neppure dove stiano di casa.
Se solo tre anni fa col Triplete si era realizzata un’impresa leggendaria, mai riuscita a nessuno in Italia e ad un pugno di squadre in Europa, quest’anno la squadra di Stramaccioni è entrata negli almanacchi solo per le sue negatività.
Se non si dovesse riuscire a battere l’Udinese, sperando che contemporaneamente il Catania non faccia risultato a Torino granata, si chiuderà al nono posto, costretti a disputare pure il preliminare di Coppa Italia a metà agosto. Per una chiusura peggiore di questa bisogna risalire alla stagione 1993-94, quando l’Inter prima con Osvaldo Bagnoli e poi con Giampiero Marini finì addirittura 13ª, salvandosi per un punto all’ultima giornata, malgrado i 25 miliardi spesi per Dennis Bergkamp. Quell’anno però almeno si vinse la terza Coppa Uefa della storia con un doppio 1-0 all’Austria Salisburgo. Per il secondo anno consecutivo invece, la bacheca resta vuota.
Al 9° posto il club nerazzurro si era ritrovato anche nel 1958 e nel 1975.
Nel primo caso la squadra allenata da Jesse Carver, al primo anno di Angelillo, finì nei bassifondi della classifica in compagnia del Milan di Gipo Viani. Stessa vitaccia nella stagione di transizione 1974-75, con Luis Suarez in panchina e tanti giovani attorno ai veterani Mazzola, Facchetti e Boninsegna, che di lì a poco sarebbe andato alla Juventus a rivincere altri 2 scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa.
Scorrendo le pagine più antiche del libro della Serie A si scoprono per l’FC Internazionale anche un 10° e un 12° posto nell’immediato dopoguerra, nelle stagioni 1946-47 e 1947-48, ma questa ormai è preistoria!
AVANTI CON STRAMACCIONI, ANCHE SE… – Ormai sembra chiaro che Andrea Stramaccioni siederà sulla panchina dell’Inter anche l’anno prossimo. Moratti continua a confermarlo ad ogni intervista, anche se chi conosce bene il Presidente sa che i messaggi lanciati da Walter Mazzarri, in uscita dal Napoli e già promesso alla Roma, non lo hanno lasciato indifferente. Il problema è che Mazzarri costa parecchio, sia come ingaggio, sia come gestione, perché vorrebbe giocatori già pronti per vincere e assai diversi da quelli a disposizione di Stramaccioni. E in tempi in cui girano pochi soldi, questa circostanza conta parecchio e sta effettivamente facilitando la conferma dell’attuale tecnico.
Per Moratti Stramaccioni non ha particolari colpe per una stagione maledetta soprattutto dagli infortuni che hanno colpito interi reparti. Eppure l’Inter ha cominciato ad andar male già prima dell’ecatombe: i numeri dicono che in 26 partite si sono persi addirittura 32 punti dalla Juventus, senza contare il record di 15 sconfitte, grazie ad una difesa più bucata di quella del Palermo retrocesso. 53 i gol finora realizzati: appena uno in più di quelli subiti.
La verità è per cambiare la guida tecnica e, soprattutto l’attuale progetto occorrerebbero risorse finanziarie poderose, quelle che l’Inter non ha più. Da mesi Moratti è in trattativa con gruppi esteri che però ambirebbero a più di semplici quote di minoranza e non sembrano accontentarsi dell’intitolazione di uno stadio che non si sa se e quando ci sarà. Moratti però la maggioranza del pacchetto azionario non la cede, perché vuole essere lui a mettere la firma in calce alla rinascita. Auguri!
RICOMINCIARE DAI GIOVANI! – Sono tanti i giovani di casa Inter in giro per l’Italia e l’Europa. E, visto che di grandi risorse economiche non ce ne sono e non ce ne saranno a breve, è arrivato il momento di riportarli a casa una volta per tutte, almeno i migliori. Il primo a rientrare sarà l’attaccante Samuele Longo, dopo una stagione nella Liga, in prestito all’Espanyol. Poi bisogna assolutamente richiamare il centrocampista ghanese Alfred Duncan, che al Livorno quest’anno è stato tra le sorprese del campionato cadetto. Infine, nel caso si aprisse davvero una trattativa multimilionaria col Barcellona per Handanovic, c’è Francesco Bardi, portiere che quest’anno al Novara ha fatto faville.
Tra quelli che almeno inizialmente potrebbero essere aggregati al ritiro di Pinzolo c’è anche l’attaccante romeno Denis Alibec che col Viitorul Constanta quest’anno ha giocato 22 partite condite da 5 gol e 5 assist. Sempre per l’attacco, ci sono anche il bizzoso croato Marco Livaja, in comproprietà da gennaio con l’Atalanta e il talentuoso italo-brasiliano Daniel Bessa, che però a Vicenza non ha brillato.
Tra i centrocampisti, oltre al già citato Duncan, vanno approfondite le situazioni Lorenzo Crisetig, ora al Crotone, e di Matteo Bianchetti al Verona. Allo Spezia quest’anno ha giocato anche il difensore centrale Simone Benedetti, mentre il laterale destro Giulio Donati è stato a Grosseto.
Insomma un buon numero di giocatori, alcuni già pronti, altri tutti da verificare, dai quali tirar fuori una buona parte del futuro dell’Inter. E a costo zero!
Basterebbe presentarsi ai tifosi e dire :”ricostruzione, pazienza e incoraggiateci.” Ma ci vorrebbe anche un allenatore che insegni calcio, anche ai tifosi, mi sbilancio e dico un Guidolin, se voglio prendermi un po’ di rischio anche Montella, e qualcuno in società che ispiri fiducia tipo Oriali e non antipatia vedi Branca, questo al di la delle competenze che comunque non mi sembrano così disparate,…anzi. Ma forse si sta tenendo caldo il posto a Zanetti, che comunque deve dimostrare…….;-)