Argentina: arriva il Supertorneo
di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com e da http://pilloleargentine.wordpress.com/
Era nell’aria da tempo e alla fine il supertorneo ha preso forma. E’ stato appena ufficializzato: a partire da febbraio 2015 alla prima divisione argentina verranno iscritte trenta squadre cioè dieci più di adesso.
Per arrivare al numero stabilito, dopo la conclusione dei campionati in corso nella seconda metà dell’anno si giocheranno un ultimo Inicial con la formula classica mentre la serie B sarà corta, semestrale, sempre di ventidue squadre ma organizzata in due gironi da undici con le prime cinque classificate di ognuno che verranno promosse – senza che contemporaneamente retroceda nessuno dalla Primera.
Ora, la perplessità è d’obbligo. Ma non tanto per la formula della nuova prima divisione. Questa, in chiave moderna con l’introduzione di una sorta di playoff, di base rappresenterà innanzitutto il ritorno a un campionato lungo da giocarsi nell’anno solare come per esempio quello brasiliano ma non quelli europei, quel che in Argentina è già avvenuto nel passato. In realtà i dubbi sull’opportunità di varare questa nuova competizione dipendono dalla decisione di cambiare senza lasciare una stagione tradizionale a far da cuscinetto, il che porta a pensare che possano esserci immediate convenienze politiche invece che, per esempio, l’intenzione di offrire a più Province l’opportunità di essere rappresentate nel calcio che conta.
Al momento in B giocano una grandissima, l’Independiente, e un paio di altri club storici come l’Huracán e il Ferro, nessuno dei quali a una manciata di giornate dal termine ha la promozione garantita. É la stessa cosa che accadde nel caso di un’altra grandissima, il River, nel 2011, e di Rosario Central e Gimnasia La Plata – coi primi che vinsero il campionato cadetto solo all’ultima giornata e gli altri che per tornare in Primera impiegarono più stagioni.
Sono in molti a sostenere che le recenti e clamorose retrocessioni di club gloriosi e di grande richiamo (leggasi ‘entrate garantite’) possano essere servite a lanciare Fútbol Para Todos, la trasmissione gratuita del calcio locale come voluto nel 2009 dal presente governo – che in principio riguardava solo la massima divisione ma proprio dal 2011, anno della retrocessione del River, fu esteso anche alla B prima che anche la C vi fosse ricompresa. Adesso però sono in tanti a sostenere anche che quelle stesse squadre facciano invece più comodo nella prima divisione – e vista la loro comunque discreta qualità sportiva se non guadagnassero la promozione a giugno la nuova formula provvisoria della B gli spianerebbe la strada già a dicembre, con un’attesa decisamente accettabile.
I sospetti si fanno ancora più forti pensando che numero uno della Federazione è (ancora) Julio Grondona, da sempre legato all’Independiente. Da cui, essendo uno scafato uomo d’affari, potrebbe aver prima sacrificato per ragioni politico-economiche il club del suo cuore per un anno non impedendone la perdita di categoria dieci mesi fa (tutto il mondo è paese…) per poi adesso volersi assicurare il suo ritorno nell’élite – essendo la contemporanea ascesa di altre società una mera possibile conseguenza.
Più in generale, comunque, prescindendo da simpatie particolari di uomini di potere per determinate squadre, sembra di assistere a un film già visto. Anzi, a più film. A inizio anni Ottanta, inaspettatamente, il San Lorenzo retrocesse. S’introdusse allora un calcolo della percentuale punti su più stagioni per stabilire chi dovesse scendere in B, con l’idea di evitare che una sola stagione andata male, come di tanto in tanto può capitare a una grande, risultasse decisiva. Subito dopo però nemmeno questa formula riuscì a salvare il Racing, col River Plate che la scampò per un soffio. E quando fu il Boca ad essere sull’orlo del precipizio si arrivò addirittura a modificare il sistema in corsa, durante il campionato, pur di tenerlo in Primera con la sua storia e i suoi indotti. E ora, tanto quanto come ricordato alcuni club importanti se non torneranno in Primera a giugno lo faranno quasi certamente per Natale, altri di massima divisione che sono in difficoltà non dovranno temere nulla almeno per un altro anno e mezzo: si tratta ancora del Boca ma anche del Racing.
Non essendoci accesso a tutte le informazioni, agli accordi presi nelle stanze segrete di Viamonte tra AFA e dirigenti dei club, tante illazioni lasciano il tempo che trovano. È certo però che il modo in cui si è dipanata la vicenda non aiuta a metterle a tacere.
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