Moratti incita Thohir
18 anni di Presidenza raccontati ai vertici dell’Esercito Italiano, radunati nella stupenda cornice del Salone Radetzky a Palazzo Cusani, sede del Comando regionale Lombardia, dove Massimo Moratti ha raccontato retroscena inediti di una storia quasi ventennale con gioie, delusioni errori più volte ammessi, battaglie di campo e anche giudiziarie: dal mancato acquisto appena insediato alla Presidenza di un Eric, Cantona, fino alla soffertissima cessione del pacchetto di maggioranza ad un altro Eric, Thohir, al quale ho raccomandato di farsi vedere più spesso, perché Mazzarri e i calciatori abbiano il più possibile un punto di riferimento. E poi Prisco e Facchetti, come compagni di viaggio in società, Ronaldo e il sempre amatissimo Recoba in campo e poi Zanetti come simbolo dell’Inter di ieri di oggi e soprattutto di domani come dirigente perché l’Inter – ha spiegato Moratti a Thohir – continuino a farla soprattutto gli interisti e poi l’ammissione davanti alla platea stracolma che Massimo Moratti e la sua famiglia continueranno e camminare al fianco dell’Inter e magari a riprenderla per mano “perché so io quanto mi è costato” – ha confessato Moratti – “ma non posso escludere che qualcun altro dei miei dopo di me faccia lo stesso!”
Intanto ora anche in Inghilterra e in Messico scrivono che, dopo Vidic, anche un altro del Manchester United giocherà nell’Inter. E’ il Chicharito Hernandez. Il Daily Express si è addirittura sbilanciato su “trattative avanzate”, ma come sapete, io finché non lo vedo, non ci credo. Nel frattempo Erick Thohir, atteso a Milano per martedì prossimo, secondo alcuni potrebbe annunciare l’acquisto di un altro paramento zero. Anche non dovesse succedere, è incredibile, come contro ogni previsione, Thohir si stia avvicinando al mondo Inter più e più rapidamente di quanto si potesse onestamente pensare. Altro che fare il presidente dall’Indonesia! Si pensava che Thohir venisse in Italia tre, quattro volte all’anno, ma in realtà una volta al mese è qui. E dietro questa nuova vicinanza c’è proprio Moratti. Ieri, proprio nel quadro del suo interessante incontro a Palazzo Cusani, mi è capitato di pranzare con Massimo Moratti al Circolo Ufficiali del Comando Regionale Lombardia. Incredibile, perché quello che come giornalista non mi era successo in 18 anni, mi è capitato in un giorno grazie all’Esercito, da volonteroso ufficiale riservista. Essendo un pranzo privato, dove oltre a Moratti e al sottoscritto, erano presenti i vertici del nostro Esercito in Lombardia, ovvero il Generale di Corpo D’armata Giorgio Battisti e il Generale di Brigata Antonio Pennino, non sarebbe corretto riportare i dialoghi per intero, ma una cosa ve la dico: Moratti ha insistito molto, fin dalle prime battute della lunga trattativa con Thohir, affinché il nuovo Presidente fosse più vicino possibile all’Inter, salisse quando possibile ad Appiano a vedere un allenamento e facesse tutte quelle cose che in qualche modo fanno sentire i calciatori importanti. Non a caso, ultimamente la squadra ha ripreso a correre.
Aspetterei ad esaltarmi per tutti questi parametri zero acciuffati in anticipo sui tempi.
Spesso, insegnano i cuginastri maestri negli ultimi anni di queste operazioni, si nasconde la bufala o il bollito di turno.
Non per portar male, ma su fox-sport ho visto più volte Vidic nel Manchester, e mi sembra un giocatore ormai alquanto logoro e bolso
La nostra Inter gli deve entrare sotto pelle, nel sangue e sarò contento solo quando sentirò anche il buon Erik pronunciare la fatidica parola, quella che il grande Mou sfoderò alla prima conferenza stampa : PIRLA. Scherzi a parte credo anch’io che dietro la maggiore presenza del presidente ci sia lo zampino di quello che per noi sarà sempre IL PRESIDENTE. Speriamo non si esageri troppo con i parametri zero e che possa avere successo da noi anche qualche giovane che spero tornerà alla base.
Ci sono parametri zero e parametri zero. A Vidic il Manchester aveva proposto il rinnovo ed e’ comprovato. Altri arrivati in Italia non li voleva nessun altro. Kaka’ mi spiace dirlo appartiene a quest’ultima categoria.
GLR
Poche storie, anche gli americani di Roma suscitavano ilarità e invece, dopo un periodo di apprendistato, ora stanno facendo vedere che cosa vuol dire avere il tanto decantato “progetto”. Una cosa va detta, ovvero che in un calcio abituato ai vari Spinelli, Preziosi, Cellino, un manager internazionale ha gioco facile: si sa che in un mondo di ciechi un orbo è Re. Comunque ora possiamo prendere in giro i cugini per la loro dirigenza ridicola, e io mi sto già divertendo! FORZA INTER!
certi tifosi non si smentiscono mai !!! abbiamo aspettato ormai 50 anni per vincere una coppa con le orecchie ma vogliamo dare almeno 2/3 anni di tempo a Thohir !?!?! lasciamolo lavorare in pace e senza criticare sempre !! tutti vorremmo Cristiano Ronaldo , stadio nuovo e una società in attivo tipo Bayern Monaco, ma la realta e’ un’altra! Il sig. Thohir ci ha salvato il C… con la sua entrata in società. capite una volta per tutti . grazie per tutto Moratti ma ora fiducia a E.T . ciao GLR
Di uno stadio prefabbricato col nome di una compagnia aerea mediorientale non so cosa farmene. Tutta la vita il “Giuseppe Meazza” di San Siro!
Vero, GLR: ci sono parametri zero e parametri zero. Pirlo tre anni fa lo era…
Io ho avuto sul gozzo per 10 anni la scelta scellerata del “hombre vertical”, ma quando il Milan (succede anche a loro :-D) l’ha sbolognato come un ferrovecchio, l’Inter non ha neppure provato a riprenderlo. “Errare humanum est, perseverare…” e Conte ringrazia.
Ci fosse già stato Thohir (che per me ha già capito molto del nostro calcio), Pirlo – interista da sempre – ora sarebbe di nuovo in nerazzurro.
ciao Cristiano, anch’io sono innamorato di San Siro pero’ lo stadio di propieta’ e’ una miniera per una societa’ di calcio. mi auguro che l’inter continui in futuro a giocare al Meazza, magari rimodernato e tutto nostro. ,se invece non sara’ cosi devo essere sincero uno stadio nuovo da 60000 posti mi affascina parecchio.. ciao ciao
Sono legato a Moratti da un filo a doppia mandata. L’affetto per l’Internazionale non può che farmi sentire empatia e profonda riconoscenza alla famiglia, presente passata e futura. Ma la gestione 95/05. Troppi, troppi, troppi errori. Una roba mai vista. Qualcosa di assurdo e, per certi versi, ingiustificabile ed incomprensibile. Ma non è stata tutta colpa sua.