Inter Nos 18
Pubblicato su San Siro Calcio, sabato 25 aprile 2015
ALMENO PER IL PRESTIGIO – Ormai mancano 7 partite alla fine di questa terribile stagione e, diciamola tutta, con l’Europa sempre più lontana, intesa come minimo piazzamento utile, non ci sono più obiettivi concreti per l`Inter di Mancini. Oddio, a guardar bene, un obiettivo ci sarebbe pure, dopo che non è arrivata nemmeno la vittoria nell’ultimo derby. L’obiettivo, seppur platonico, sarebbe quello di battere almeno una squadra più forte, come la Roma che piomba a San Siro dilaniata da crisi di risultati e di ambiente con la frattura scomposta tra il Presidente Pallotta e la frangia più estremista del tifo giallorosso.
Finora in questa stagione, l`Inter non può vantare neppure un successo di prestigio contro una grande. L’unica squadra battuta all’andata e al ritorno è l’Atalanta, oltre a qualche vittoria qua e là contro le avversarie più abbordabili. Ecco perché la gara di San Siro con la Roma è significativa per evitare di avere solo brutti ricordi quest’anno. Per quanto riguarda il riassunto della settimana, non c’è poi molto da dire. Nell`ultimo derby, il numero 184, l’Inter avrebbe meritato la vittoria perché l’ha cercata molto più del Milan e ci è pure andata vicino, ma non ce l’ha fatta. In qualsiasi campo della vita, quelli di calcio compresi, la differenza tra meritarsi qualcosa ed ottenerla la fanno i campioni. E sai che consolazione aver preso atto che il Milan, a parte una ventina di minuti nel primo tempo, non l’ha praticamente mai vista. Senza Diego Lopez, in serata fortunata, e soprattutto senza l’arbitro Luca Banti , che non ha concesso all’Inter un sacrosanto rigore, sarebbe finita diversamente. Inutile comunque arrovellarsi sugli arbitraggi dell’ultimo periodo, anche se da questo punto di vista le cose per l`Inter sono tornate a girare male. Già la settimana precedente a Verona Tagliavento aveva assegnato ai padroni di casa un rigore assurdo. E dall’inizio del campionato, in 9 casi contestati, l’Inter si è vista dar torto in ben 7 circostanze. E per una squadra non certo eccelsa come l’Inter di oggi, questi sono punti pesanti. Così, al di là della zona Europa che si allontana sempre di più, la media punti di Mancini continua a restare inferiore a quella di Mazzarri, ma se si confrontano l’ultimo derby praticamente non giocato dal precedente tecnico e quest’ultimo, la sensazione è che la strada, al di là delle difficoltà e degli errori del Mancio, è comunque tracciata. Certo, servirebbero altri giocatori, ma questo è un altro discorso, trito e ritrito. Purtroppo chi avrebbe potuto dare qualcosa in più si è svegliato tardi, almeno a guardare i timidi segnali di ripresa di Hernanes e Vidic, o non si è proprio svegliato, come Kovacic, al minimo della personalità, e come Podolski. Quest`ultimo resta un mistero. Campione e capocannoniere conclamato in 3 Mondiali, il tedesco a Milano si è ambientato benissimo. Va addirittura a giocare a bocce con i pensionati e gira in tram, ma in campo è evaporato e Mancini ormai ci ha rinunciato. Tornerà all’Arsenal, com’era previsto fin dall’inizio e nessuno ha purtroppo cambiato idea. Altri continuano a dimostrarsi non all’altezza dell’Inter. Uno per tutti Juan Jesus che, spostato nel ruolo di laterale sinistro, ha confidato in un’intervista di essersi scoperto “progredito, anche se non riesco ancora ad essere sempre concentrato durante le gare” E se lo dice lui…Peccato che per uno che vuol giocare titolare nella difesa dell`Inter, la mancanza di concentrazione non è proprio un difetto da nulla. Meglio quindi pensare al futuro, inteso come stagione prossima, dove qualcosa comunque si sta muovendo. Stando ai bene informati sul fronte finanziario, il presidente Thohir avrebbe `acceso` un altro bond per avere più denari per rinforzare la squadra. Sicuramente si proseguirà sulla politica di far esordire altri giovani dopo Bonazzoli, Puscas, Palazzi, Dimarco, Donkor, Camara e, soprattutto, uno dei grandi protagonisti dell`ultimo derby, il 18enne centrocampista ivoriano Assane Demoya Gnoukouri. Servono però calciatori affermati per tornare davvero competitivi, come Mancini ha più volte annunciato. Intanto Mauro Icardi, a sorpresa, possa restare nerazzurro. Stando ai rumours Maurito starebbe per firmare il rinnovo del contratto fino al 2019, con ingaggio triplicato rispetto a quello percepito fino ad oggi. Arrivato a quota 21 gol stagionali, Icardi è da tempo nel mirino di Chelsea e Atletico Madrid, ma le nuove condizioni contrattuali potrebbero fargli cambiare idea. Guadagnerebbe subito 2,5 milioni di euro e avrebbe la completa gestione dei suoi diritti d’immagine, oltre ad bonus-ponte di 1,6 milioni di euro per compensare dal prossimo 1° luglio il mancato innalzamento dell’attuale stipendio (900.000 euro). E se Thohir vuole davvero fare una grande Inter non può certo sacrificare il suo uomo migliore, ma intanto mettiamo sotto almeno la Roma.
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