Bar dello Sport – Il Giorno 85
Pubblicato su Il Giorno, venerdì 25 agosto 2017
La Var incendia il bar
L’uomo del giorno dovrebbe essere l’idraulico partenopeo Gennaro, felice come un bambino dopo aver spazzato via con un doppio 2-0 il Nizza, ma in realtà nessuno se lo fila perché il Bar dello Sport aveva già dato per scontato l’accesso ai gironi di Champions League del Napoli.
Qui sono tutti concentrati sulla novità epocale della Var, la moviola tecnologica, che anziché calmare gli animi, al suo esordio alla prima di campionato li ha ulteriormente esacerbati. L’impiegato delle Poste romanista Tiberio è ideologicamente contrario, almeno per ora: “Qui si vuole togliere la poesia di questo sport pur con i tutti i suoi errori – filosofeggia – ma così il calcio muore!” Di parere opposto l’assicuratore interista Walter, che non perde l’occasione di provocare sul tema il carrozziere juventino Ignazio: “Ma quale poesia…quale morte del calcio – rilancia – Parliamo piuttosto di nascita, finalmente! Non a caso alla prima giornata con la Var un rigore contro la Juve e uno a favore dell’Inter!”
E a ruota arriva pure il tassista milanista Gianni: “E uno anche per il Milan” – aggiunge, quasi a suggellare una temporanea alleanza rossonerazzurra perlomeno in chiave anti-juventina.
Già, perché il bersaglio prediletto resta sempre l’odiatissimo carrozziere juventino Ignazio, il pluricampione d’Italia al quale si prova a gettare addosso di tutto, nella speranza della fine del dominio bianconero sul campionato. Ma l’Ignazio è pronto a calare il solito asso: “Manco con la robotica (sic!) fermerete la Juve – reagisce con stizza – e portatevi pure la Tv in campo, che noi continuiamo a portare il pallone e a scaraventarvelo in rete!”
E allora l’anziano pensionato Ambrogio, coscienza del Bar dello Sport, non può che firmare l’ennesima sentenza: “Nessuna Var chiuderà mai il bar!”
Francamente temo che la var creerà molte polemiche accessorie. Infatti un tempo si poteva porre fine alla discussione con il classico “non ha visto, era messo male, etc” adesso invece avremo tutta una serie di casi limite ingestibili. Sono a favore della tecnologia, ma ciò che serve per digerirla è recuperare il senso dello sport come passione e divertimento, ovvero la vittoria non è l’unico scopo e i secondi sono falliti. Altrimenti che senso avrebbe seguire Atalanta, Fiorentina o Chievo?
Chi è in malafede tifoide avrà sempre qualcosa da dire, ma chissenefrega. Era già previsto che molti non capissero lo spirito della VAR che altri la scambiassero per la moviola in campo e che altri ancora non ne capissero l’uso, ma intanto ci sono meno dubbi e meno proteste ed è quello che a me piace.
GLR