Il corpo
Rebecca Zuin, imprenditrice a capo di una grande industria farmaceutica, viene trovata morta, per infarto, dalla governante della casa dove lei e il marito Bruno, più giovane di alcuni anni, vivono. Misteriosamente però durante la notte il corpo sparisce dall’obitorio in cui si trova in attesa dell’autopsia. Viene incaricato delle indagini l’ispettore Cosser che intuisce che il caso è piuttosto complicato. Gioca molto con il genere thriller e investigativo il giovane regista Vincenzo Alfieri, classe 1986: dei tre film precedenti il più memorabile è senza dubbio “Gli uomini d’oro” del 2019. Per “Il corpo” riprende e sviluppa insieme a Giuseppe Stasi (“The bad guy”) il soggetto originale de “El cuerpo” di Oriol Paulo (“Contrattempo”) pellicola spagnola del 2012 che ha al suo attivo 3 remake tra Corea e India: presenti alcuni rimandi di atmosfere “horror” che molto piacciono in quei paesi, porte che sbattono improvvisamente, luce che se ne va di colpo, elettricità sfrigolante e poco altro. Elementi ripresi lievemente da Alfieri, quasi per omaggiare il film da cui proviene più che per un vero e proprio utilizzo. “Il corpo” è un buon noir intrigante e solido, ben scritto e montato che colpisce per l’originalità della vicenda e per il finale. Il tutto ancor più valorizzato dalla ottime interpretazioni di Giuseppe Battiston (che pare omaggiare più che il tenente Colombo la figura di Maigret), di una molto brava e perfetta nella parte Claudia Gerini, e dei molto convincenti Andrea Sartoretti e Amanda Campana, mentre un po’ fuori ruolo risulta essere Andrea De Luigi. Un film accattivante da vedere al cinema.
Recensione del Conte Adriano Cavicchia Scalamonti, 30.11.2024