May December
di Todd Haynes
Nella grande casa con giardino di Gracie (una sempre brava Julianne Moore) tutto è pronto per l’arrivo di Elizabeth (Natalie Portman), giovane attrice che presto la interpreterà in un biopic. Elizabeth viene accolta con diffidenza da Joe (Charles Menton), marito di Gracie, mentre quest’ultima è invece lusingata del rinnovato interesse che la sua storia ancora suscita: la coppia una ventina di anni prima fu infatti al centro di uno scandalo causato dalla loro relazione, lei 36 anni e lui 12. Con attenzione quasi entomologia l’attrice, tramite domande e sempre maggiori frequentazioni, cerca di ca(r)pire la reale verità della loro vita di coppia, così da poterla poi ricreare nel film che interpreterà. Il nuovo film di Todd Haynes (“Lontano dal paradiso”, “Io non sono qui”, “Cattive acque”) si muove tutto tra percezione e proiezione della realtà, doppie immagini, giochi di specchi, identità celate, voyeurismo e l’ego smisurato di due donne forse deluse dalle loro vite. Ma al contrario di altre sue opere più emozionanti (in primis “Lontano dal paradiso) qui l’operazione è algida, si crea una distanza nello sguardo non giudicante del regista che, calandosi nei panni di Elizabeth osserva le conseguenze di un fatto avvenuto vent’anni prima. Lo spettatore perciò assiste all’indagine sempre più fitta e invadente dell’attrice rimanendo emotivamente distaccato. Tuttavia il duello che si instaura tra le due donne, nella storia, nell’interpretazione e nell’efficace regia è molto godibile e vale, da sola, il costo del biglietto. La storia trae origine dallo scandalo che avvenne a Seattle nel 1996 quando l’insegnante 34enne Mary Kay Letourneau sedusse lo studente 12enne Vili Fualaau. Il titolo si rifà a una locuzione anglofona che indica una relazione tra una persona molto giovane e una molto più matura. Charles Menton (noto per la serie “Riverdale”) ha ricevuto molti riconoscimenti per il ruolo di Joe: Miglior attore non protagonista (Chicago Film Critics Association 2023, Gotham Independent Film 2023, New York Film Critics 2023, London Critics Circle Film 2024, National Society of Films Critics 2024). Nel complesso un film drammatico di ottima fattura e interpretazione. Al cinema.
Recensione del Conte Adriano Cavicchia Scalamonti, 21.3.2024