Pubblicato su Il Giornale, giovedì 16 aprile 2009 Caro Marcello Chirico in arte Marci, amico, collega e tifoso juventino, chi ti scrive è il tuo Gianlu, l’unico interista che rispetti, come dici sempre. Abbasso lo sguardo ma non ti vedo. Non puoi continuare ad eclissarti prima del derby d’Italia. Ti rivoglio avversario fiero e pugnace anche col distacco siderale. Non puoi propormi, dopo che ti ho bocciato la visita al museo egizio, l’ascensione sulla Mole per provare almeno lì l’ebbrezza dell’alta quota. Trovi ogni scusa per evitare Juve-Inter. E invece sabato sera all’Olimpico ci andiamo insieme. E ce la giochiamo, come sempre. Facile per te, mi dirai, ma non sei l’unico al quale è capitato nel momento topico di non avere ambizioni di classifica. In fondo, l’Inter ti sta pure aiutando, in un clima fin troppo spensierato. A Pasquetta Mourinho ha tolto dalle torrette di Appiano le sentinelle armate e i cani anti-uomo aprendo i cancelli a 500 tifosi festanti. Questo clima da scampagnata non mi piace per niente ed è lo stesso che nella ripresa di Inter-Palermo ci ha regalato due pere in tre minuti. Quindi aspetta a darti per vinto. Ma tu non mi ascolti, sei lì che guardi la Mole mettendoti in fila per l’ascensore. Guarda che tu l’Inter non la conosci: quando meno te l’aspetti, ti sorprende. Dài, scendi dalla Mole!
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