Pubblicato su Libero, martedì 14 dicembre 2010 I rossoneri sfottono: "Cugini cari, prima o poi tornerete dal deserto..." NATALE MONDIALE - Il barman Franco ha già decorato il suo locale con i tradizionali addobbi natalizi: nel presepe dietro al bancone c’è sempre l’asino di vent’anni fa, con l’orecchio mozzato da un antico volo sul pavimento, vicino alla mangiatoia incollata col Vinavil. E tra una bottiglia di grappa e un tetrapak di Tavernello, la Sacra Famiglia quasi scompare tra i batuffoli di cotone per un improbabile effetto-neve. Una volta al Bar Sport si faceva anche l’albero ma poi il cane di qualche cliente finiva sempre per usarlo come toilette e allora la grande novità di quest’anno è un Babbo Natale in miniatura che scala il frigo-gelati, appena recuperato dal vucumprà della zona. E’ la settimana del Mondiale per Club dell’Inter e tra un Campari e un Aperol interisti e milanisti discutono selvaggiamente sull’importanza del Mundialito rispetto allo scudetto. Prova a risolvere la questione il parrucchiere juventino Rosario, che col solito acume annuncia che “l’Italia è una piccola parte del mondo, mentre chi diventa Campione del mondo lo diventa pure di quelli che vivono al Polo Nord!” MILAN-JUVE PER LO SCUDETTO - I milanisti del bar cercano comunque di ribadire con vigore il loro dominio in campionato, col tassista Gigi ormai fuori controllo: “Interisti prima o poi al campionato ci dovete tornare – avverte – e vi ritroverete a metà classifica! A Bologna, come col Brescia, tre gol degli stessi tre: il Boateng, il Robinho e l’Ibra. E sarà così per tutte le partite, con questi sempre a segno fino all’ultima!” L’elettrauto juventino Vincenzo però non ci sta: “Datevi una calmata, milanisti del piffero, che adesso la Juve è tornata – sgomita – e per lo scudetto ci siamo pure noi! Il titolo d’inverno va bene per Babbo Natale!” L’ELISIR DEL DESERTO E I CINESI - Dagli Emirati Arabi arriva però la notizia della miracolosa guarigione di tutti i calciatori dell’Inter proprio per le due partite del Mondiale e il portinaio Vittorio avanza un terribile sospetto: “I nostri sono proprio dei lavativi – si sfoga – hanno fatto flanella solo per il Mondiale, che vergogna! E il tramviere Armando va oltre: “C’avranno fatto bere un elisir locale – spiega – perché adesso pure il Benitez è sveglio come un grillo, ma se vincono manco lo portano in trionfo. Per tirarlo su ci vuole una gru!” Intanto il fruttivendolo juventino Carmine sta provando vanamente a spiegare la differenza tra cinesi, giapponesi e coreani, i prossimi avversari dell’Inter, prendendo come esempio la sua bottega dove si vendono mandaranci, mandarini e clementine, ma non c’è verso! Per l’impiegato milanista Vitaliano alla fine sono tutte arance, così come gli asiatici per lui restano tutti cinesi. E sul tema, l’anzianissimo pensionato interista Carletto, memoria storica del Bar Sport, non ha dubbi: “Coi cinesi siamo alla resa dei conti – ammonisce – sono miliardi e ti arrivano addosso da tutte le parti come le formiche! Alla fine il mondo sarà loro!”
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