Pubblicato su Il Giornale, Curva e Controcurva lunedì 16 marzo 2009 Prima della Fiorentina torno su Manchester, perché la città inglese è stata la vera protagonista dell’ultima settimana nerazzurra. L’Inter ha perso, ma molti tifosi nerazzurri, pur di essere all’Old Trafford, hanno dimostrato più carattere della squadra di Mourinho. Stavolta ho visto cose che voi umani nemmeno potete immaginare. Come Andrea e Emanuele, produttore Sky il primo, doganiere ad Agrate il secondo, sbarcati a Liverpool e arrivati all’Old Trafford con macchina a noleggio giusto per il fischio d’inizio. Al gol di Vidic neppure si erano accomodati in tribuna. Ma loro un’impresa l’hanno comunque fatta: quasi 500 km d’Inghilterra nella notte, fino a Bournemouth sulla Manica, per salire sul Ryan Air per Bergamo, per andare a lavorare il giorno dopo. O come Lorenzo De Micheli, dirigente della Enersys, compagnia con interessi in Gran Bretagna, che con alcuni colleghi si è attrezzato con mini-bus aziendale in servizio da Liverpool all’Old Trafford. E cento altre storie, con interisti sparsi per mezza Inghilterra, da Birmingham al piccolo aeroporto di East Midlands, tutti alla ricerca del modo più rapido per tornare a casa. Ognuno con la sua odissea. E dopo tutto questo poteva spaventare la Fiorentina? Perché la vita non è questione di sopravvivere alla tempesta, ma di danzare nella pioggia!
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