Pubblicato su Il Giorno, venerdì 27 aprile 2018
Derby d’Italia per...la storia
Carico di tensioni come una cartella esattoriale torna il Derby d’Italia tra Inter e Juventus, quest’anno in versione inedita, perché può assegnare lo scudetto tra Juve e Napoli, ma anche far sprintare l’Inter verso la Champions League.
L’assicuratore interista Walter è particolarmente su di giri: “Dopo Juve-Napoli - favoleggia - c’è gente che mi ferma per strada mettendomi in braccio bambini partenopei grassi come babà già avvolti nelle bandiere tricolori! E io, come interista, sento la missione di portare lo scudetto sotto il Vesuvio!”
Altro che profilo basso, qui al Bar dello Sport: “Oggi voi interisti rappresentate un popolo - annuncia l’idraulico napoletano Gennaro - la Nazione partenopea vi implora di cambiare la storia! E’ questione di interesse Nazionale!”
Il tassista milanista Gianni, per quanto tiri a sua volta per il Napoli, è comunque dubbioso: “Come si fa a lasciare all’Inter la salvaguardia dell’Interesse Nazionale? - s’interroga - Io ci andrei cauto!”
Il carrozziere juventino Ignazio si sente come l’ultimo cowboy accerchiato dagli indiani: “Tutta l’Italia è contro la Juventus - afferma con malcelato orgoglio - ma come al solito finirà che vi mangerete tutti il fegato!”
Resta invece avulso dal contesto l’impiegato delle poste romanista Tiberio per via della semifinale di Champions col Liverpool. A 10 minuti dalla fine, sullo 0-5 per i Reds, aveva perfino spento la TV per poi scoprire solo all’indomani dell’uno-due giallorosso nel finale e adesso è completamente in palla: “Il 3-0 è già successo e può succedere ancora” - fa training autogeno - “Dopo il Barcellona, possiamo ripeterci col Liverpool!”
Ma al proposito l’anzianissimo pensionato Ambrogio scolpisce un adagio milanese più vecchio di lui: “Mica semper l’è festa!” - sentenzia. Per i non milanesi, mica è sempre festa.
E, tanto per cambiare, ci si beve sopra.
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