Pubblicato su Il Giorno, sabato 8 marzo 2020 Bar dello Sport - Caro Agnelli, giù le mani dalla Dea Come nel Paese, anche al Bar dello Sport c’è angoscia per l’emergenza sanitaria di questi giorni, ma i nostri perditempo tra un bicchiere e l’altro sembrano reagire meglio che altrove. Tra rinvii di partite e stracci in faccia, con Zhang che ha dato del pagliaccio al Presidente di Lega e Agnelli che ha tirato in ballo l’Atalanta in nome del calcio-business, i nostri si sono ovviamente schierati secondo il proprio tifo, che non a caso è a sua volta una malattia! A tornare sul calcio giocato o su quel che ne resta ci pensa il carrozziere bianconero Ignazio: “Col coronavirus ci manca anche il pubblico - borbotta - ma con l’Inter noi come d’incanto torniamo grandi! Ricordatevi la lezione di calcio all’andata a San Siro!” L’assicuratore interista Walter la gara a San Siro coi 24 passaggi che mandarono in rete Higuain però l’ha già rimossa: “Fai poco lo smargiasso - minaccia - che appena in Champions si fa sul serio vi viene il braccino come nel tennis. E stavolta veniamo a Torino a vincere!” Il tassista Gianni invece ride del suo Milan: “Noi siamo sempre avanti - commenta - stiamo già disfando la società in anticipo!” E se per l’impiegato delle poste romanista Tiberio le porte chiuse allo Stadium potrebbero favorire l’Inter, l’idraulico napoletano Gennaro va oltre: “Senza gente allo stadio, che calcio è? In emergenza, il campionato, ormai falsato, andava sospeso!” Ma l’anzianissimo pensionato Ambrogio, memoria storica del Bar dello Sport, come sempre, va contro corrente: “Ricordo a lor signori che si atteggiano ogni giorno ad esperti di calcio che il pubblico non gioca - ammonisce la platea - porte chiuse o aperte, la Juve resta due spanne sopra tutti, Inter compresa!”
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