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Lee Miller

  • Immagine del redattore: Gianluca Rossi
    Gianluca Rossi
  • 3 apr
  • Tempo di lettura: 2 min


di Ellen Kuras

 

Un’anziana signora, Lee Miller, racconta a un giovane giornalista, venuto a intervistarla nella sua casa di campagna, la storia della propria vita. Partendo dagli anni ‘30 Lee Miller, modella americana conduce una vita bohemien nel sud della Francia, attorniata da amici come Paul Eluard, Man Ray, Picasso, Dora Maar. Lì conosce il futuro marito Roland Penrose con il quale si trasferisce a Londra. Lui è artista e poeta, lei smette di fare la modella e inizia il lavoro di fotografa di moda e di arte. Ma la seconda guerra mondiale incombe. Prodotto, tra gli altri, da una Kate Winslet in gran forma che da volto e corpo alla figura di Lee Miller: il film mostra un bellissimo ritratto di donna forte e coraggiosa che osò sfidare le convenzioni dell’epoca e con caparbietà riuscì a passare da oggetto fotografato a soggetto fotografante. In questo fu aiutata da un gruppo di amici: tra di loro ci fu anche George Hoyningen - Huene (se siete a Milano andate a vedere la mostra a lui dedicata a Palazzo Reale) che la ritrasse in più di uno scatto. Alla regia nel suo primo lungo di finzione esordisce Ellen Kuras (già documentarista e direttrice della fotografia per Michel Gondry, Spike Lee, Sam Mendes, Martin Scorsese e molti altri): riesce a dare un ottimo ritmo alla vicenda, (basata sul libro di Antony Penrose “Le molte vite di Lee Miller”) senza cadute, manierismi e ricerche stilistiche particolari e interrogando la vicenda con stile documentaristico. Ottima interpretazione molta accorata della già citata Winslet (candidata come miglior attrice ai Golden globe); più misurate (ma non per questo meno efficaci) quelle di Alexander Skarsgard (Roland Penrose), Marion Cotillard e Josh O’ Connor. Nel complesso un ottimo film da non perdere. Al cinema.

 

Recensione del Conte Adriano Cavicchia Scalamonti, 2.4.2025







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